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LOSONEBaseCamp, buona la prima!

29.08.19 - 15:39
Il campo ha promosso uno stile più partecipe e creativo di vivere il Locarno Film Festival
tipress
BaseCamp, buona la prima!
Il campo ha promosso uno stile più partecipe e creativo di vivere il Locarno Film Festival

LOSONE - Il Locarno Film Festival è ormai terminato e anche a Losone il BaseCamp ha chiuso i battenti. Almeno per il momento. L’ambizione di riproporre l’iniziativa sembra essere trasversale. La prima edizione del BaseCamp è stata, infatti, accolta con entusiasmo da organizzatori, giovani e autorità comunali.

«Il Municipio è particolarmente orgoglioso - ha commentato Alfredo Soldati, Capodicastero Cultura di Losone - di aver potuto collaborare a realizzare questo progetto. Quando nella primavera dello scorso anno abbiamo sondato per la prima volta l’interesse del festival per gli spazi dell’ex Caserma, non potevamo immaginare una tale successo».

A Losone i responsabili della rassegna locarnese hanno trovato ad accoglierli una struttura in ottimo stato. La Confederazione, che fino a due anni fa gestiva l’ex Caserma, aveva rinnovato gli spazi per organizzare il centro federale d’accoglienza. Successivamente il Comune, dopo essere entrato ufficialmente in possesso dell’ex piazza d’armi, si era occupato della sua manutenzione e ha potuto consegnare degli spazi puliti e ristrutturati agli organizzatori del festival.

Il progetto del BaseCamp è stata una “prima mondiale” nell’ambito dei festival cinematografici. Un’iniziativa sperimentale che ha attirato l’attenzione della comunità creativa internazionale e soprattutto ha permesso di lanciare un modo diverso di vivere il festival.

Appassionati di cinema e avventori della “movida” che ruota attorno alla rassegna locarnese rimpiangono sempre la fine del festival, quando svanisce anche l’atmosfera creativa che per poco più di dieci giorni abbraccia tutta la regione.

Ma a Losone il festival lascia in eredità qualcosa di concreto. I giovani ospiti del BaseCamp, infatti, non sono venuti solo come semplici spettatori, ma come talenti creativi di ambiti culturali diversi: dal design alla fotografia, dall’arte alla scienza.

«Quest’iniziativa - ha precisato Alfredo Soldati - ha confermato la capacità della rassegna locarnese di produrre qualcosa di tangibile con un impatto che potrebbe divenire davvero duraturo. Al BaseCamp i giovani hanno realizzato sculture, fotografie e altre opere d’arte che sono rimaste in gran parte nelle sale dell’ex Caserma, dove potrebbero essere valorizzate. Quest’edizione dimostra come il festival può diventare per il Ticino un polo nella promozione di un’industria creativa e culturale che superi i confini del cinema». 

Nel frattempo, in attesa della nuova edizione, il Parco Arbigo, che si estende di fronte all’ex Caserma, resterà accessibile al pubblico, perché parte dello spirito di apertura che ha caratterizzato l’iniziativa resti presente fino al prossimo anno.

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