La quantità d’uva attualmente presente sui ceppi potrebbe superare la media decennale di 56’000 quintali. Sorride soprattutto il Luganese
BELLINZONA - Si prospetta una buona vendemmia, sia a livello qualitativo che quantitativo, parola del presidente ticinese di Federviti Giuliano Maddalena.
Tuttavia si continua a registrare un calo delle vendite di vino, in tutta Svizzera. «Probabilmente il fatto è dovuto al cambiamento di abitudini, e alle sensibilizzazioni da parte della Confederazione». Alla situazione avrebbero contribuito anche gli accurati controlli di polizia, come è emerso durante la conferenza stampa di questa mattina.
La soluzione? «Affrontare il discorso tutti insieme, dai produttori ai trasformatori e negozianti, includendo magari anche i ristoratori» propone Maddalena.
Vendemmia, ci siamo quasi - La stagione è stata relativamente lineare per i viticoltori della Svizzera italiana. La stima del raccolto tuttavia non risulta semplice a causa di numerose variabili. La quantità d’uva attualmente presente sui ceppi potrebbe superare la media decennale di 56’000 quintali al momento della vendemmia. Dopo la vendemmia relativamente precoce dello scorso anno, la data di vendemmia potrebbe situarsi nella media decennale: per le uve merlot dopo la metà di settembre.
Il freddo iniziale in primavera e le alte temperature estive sono state sopportate bene dalle viti. Il primo ha provocato un rallentamento iniziale della crescita della vegetazione, ma con l’avvento di temperature più miti è riuscita a raggiungere un buon grado di omogeneità, comunica la Federviti, commentando i risultati della stagione.
Danni - A livello regionale è stato soprattutto il Mendrisiotto ad essere colpito localmente dalla grandine primaverile. Mentre nel Locarnese, le giovani piante situate su terreni alluvionali e in collina hanno necessitato di un apporto d’acqua durante il periodo di siccità più caldo a cavallo tra giugno e luglio.
Problemi fitosanitari - Per quanto riguarda invece i problemi fitosanitari, nel 2019 non si sono registrati problemi acuti. Il recente ripetersi delle piogge, soprattutto nella regione di Biasca e Valli, crea tuttavia l’apparire di malattie fungine sulle foglie più giovani, e a metà agosto sono state riscontrate le prime ovideposizioni di Drosophila suzukii sugli acini.
La situazione fitosanitaria dei vigneti all’inizio del periodo di maturazione è stata definita «buona» da Federviti, e sinora non sono stati annunciati gravi danni dovuti alle incursioni di selvaggina nei vigneti.
A sorridere saranno soprattutto i viticoltori del Luganese, dove la produzione sembra superiore a quella dell’anno scorso.