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LUGANOLa memoria che sparisce: è il dramma del futuro

19.08.19 - 09:30
Sempre più casi di Alzheimer in Svizzera. E in Ticino sono quasi ottomila. Entro il 2040, potrebbero raddoppiare. La specialista: «L’estate è un periodo delicato» 
La memoria che sparisce: è il dramma del futuro
Sempre più casi di Alzheimer in Svizzera. E in Ticino sono quasi ottomila. Entro il 2040, potrebbero raddoppiare. La specialista: «L’estate è un periodo delicato» 

LUGANO – All’inizio si dimenticano le cose. Perdono gradualmente la memoria. Poi c’è chi si aggrava. Non sa più chi è. E non riconosce più le persone care. In Svizzera sono 148.000 i malati di Alzheimer, quasi 8.000 in Ticino. Entro il 2040, queste cifre potrebbero raddoppiare. «Ogni anno – spiega Ombretta Moccetti, responsabile del centro competenze Alzheimer di Lugano – si registrano oltre 28.000 nuovi casi a livello nazionale. Il periodo più delicato? Quello estivo».

Perché questo boom negli ultimi due decenni?
Principalmente perché è aumentata la speranza di vita. La popolazione è sempre più anziana. Una volta si moriva prima e certe malattie non subentravano.  

Cosa accade in pratica a un malato di Alzheimer? 
A livello cerebrale alcune cellule muoiono e non vengono più nutrite. Alcune parti del cervello non si connettono più. E la massa cerebrale diventa più piccola. Questo ha una ripercussione su tutte le funzioni corporee. 

Perché l’estate è il periodo più a rischio?
Gli anziani bevono poco e si disidratano facilmente. Chi si trova già in uno stato confusionale, rischia dunque di peggiorare la propria situazione. 

L’estate corrisponde anche al momento in cui i famigliari vanno in vacanza. 
Esatto. Queste persone, quindi, magari vengono affidate provvisoriamente a strutture di soggiorno temporaneo. Il cambiamento di ambiente può causare problematiche ulteriori. 

I costi sociali esploderanno ulteriormente anche a causa della demenza senile?
Al momento in Svizzera ci sono ben 444.000 persone che si occupano di un famigliare colpito da demenza. Si fa il possibile per tenere il paziente a casa e per contenere i costi. Solo nei casi avanzati, in cui subentrano anche problemi fisici, si procede a un ricovero. 

Cosa significa avere un parente malato di Alzheimer?
Vivere in un costante stato di preoccupazione e di stress. Ma anche di frustrazione e di impotenza. Vedere deteriorarsi una persona che una volta era lucida e attiva, è logorante. 

Qual è il vostro ruolo? 
Offriamo consulenza e sostegno ai malati e alle famiglie su come comportarsi nella quotidianità. Spesso i malati non sono coscienti delle loro limitazioni: una regola d’oro è quella di evitare di contraddire un malato di Alzheimer perché è inutile e si rischia di provocare reazioni aggressive. E poi cerchiamo di sensibilizzare l’opinione pubblica. 

Con quale obiettivo?
La società dovrà sempre più convivere con questa malattia, che non è guaribile. Se le persone sono sensibilizzate a dovere, possono essere di grande aiuto anche per il mantenimento di un potenziale paziente a casa. E poi ci sono sempre più single.

Quindi?
Quindi è importante sapere cogliere determinati campanelli d’allarme, magari legati al vicino di casa che vive da solo. 

Cosa sta facendo la politica di fronte a questo problema?
Su scala nazionale sono stati definiti obiettivi chiari. Ad esempio, per ciò che riguarda la formazione del personale socio sanitario. È importantissimo conoscere a fondo la malattia. Poi si sta riflettendo sull’aumento di posti letto per soggiorni temporanei. In modo di dare la possibilità alle famiglie di tirare il fiato. Vi sono anche dei riconoscimenti finanziari al famigliare curante. Perché magari è costretto a ridurre il tempo lavorativo per stare accanto al proprio caro.  

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COMMENTI
 

Tato50 4 anni fa su tio
Quelli che si dimenticano di pagare fatture e tasse, sono già nel presente ;-)
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