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CANTONEDalla canicola alla neve, quando l’allerta corre sul filo dei social

18.08.19 - 13:31
La bacheca degli Amici di MeteoLocarno è seguita da oltre 17mila persone. La pagina ora cambia nome. Ma cambierà anche il resto? Lo abbiamo chiesto a Nicola Gobbi
Tipress / Archivio
Dalla canicola alla neve, quando l’allerta corre sul filo dei social
La bacheca degli Amici di MeteoLocarno è seguita da oltre 17mila persone. La pagina ora cambia nome. Ma cambierà anche il resto? Lo abbiamo chiesto a Nicola Gobbi

LOCARNO - Come nella vita reale di tutti i giorni, anche sui social network il tempo si conferma uno di quei temi capaci di far sempre discutere. Da quasi un decennio, il punto di riferimento in Ticino in questo senso è rappresentato dalla pagina degli “Amici di MeteoLocarno”, che quotidianamente offre previsioni, spunti e sguardi sulla situazione meteo a decine di migliaia di persone.

Negli scorsi giorni è stato ufficializzato il “passaggio” della pagina attuale a MeteoSvizzera, con tanto di cambiamento di nome. E qualcuno in rete si è subito preoccupato. Ci saranno cambiamenti importanti? Questo e altro abbiamo chiesto a Nicola Gobbi, che si occupa della pagina (assieme ad alcuni colleghi) dalla sua nascita.

L’avventura degli Amici di MeteoLocarno su Facebook inizia nell'autunno del 2010. Quasi nove anni dopo, sono oltre 17’000 le persone che vi seguono. Com’è nata l’idea di affiancare questa pagina alla veste ufficiale di MeteoSvizzera?
«Nel 2010 nell’ambito di un’iniziativa interna per stimolare l’inventiva dei collaboratori del Centro regionale sud ognuno ha potuto proporre delle idee. La pagina Amici di MeteoLocarno è nata proprio in questa occasione e il numero odierno di followers testimonia il successo di questa idea. Essendo stata un’iniziativa locale, essa partì inizialmente senza il nome di MeteoSvizzera.»

Mettersi in gioco sui social network non è facile. Quali sono gli aspetti più positivi dell’interazione che avete sviluppato negli anni con il vostro pubblico?
«L’interazione con gli utenti è stata molto proficua, gli aspetti positivi legati direttamente alla meteorologia sono le segnalazioni del tempo in corso. Malgrado una fitta rete di rilevamento le segnalazioni degli utenti arricchiscono la nostra visione d’insieme. In particolare in caso di nevicate le osservazioni fatte dai privati restano un valore aggiunto indiscutibile, anche se spesso non effettuate rispettando perfettamente le direttive in materia di misura meteorologica. In caso di allerte di maltempo le segnalazioni di problemi, danni o altro ci aiutano a completare il quadro d’insieme. Le interessanti immagini postate dai nostri lettori arricchiscono i nostri social e sono talvolta riprese nel meteoblog giornaliero. Dal lato tecnico riceviamo spesso segnalazioni nel caso di problemi, errori o difetti del nostro complesso apparato di informazione, questo aumenta la tempestività nel risolverli. Inoltre i commenti ricevuti alla pubblicazione di nuovi prodotti hanno sicuramente contribuito al loro miglioramento o a conseguenti spiegazioni via blog, laddove c’erano problemi di comprensione.»

Quali sono state invece le difficoltà? Se ne avete incontrate...
«Quando si comunica ad un gruppo di 17’000 persone non è sempre evidente far passare il messaggio in modo chiaro e univoco per tutti, generalmente il bilancio è positivo, ma in qualche occasione un nostro post è stato frainteso e abbiamo dovuto fare un passo indietro, scusandoci o correggendo il testo. Si tratta di casi isolati che si contano su di una mano. Se confrontati agli oltre 5000 post sull’arco di 9 anni possiamo dire che di scivoloni ne abbiamo fatti pochi.  La gestione dei commenti ci ha messo qualche volta in difficoltà, restano però isolati i contributi eliminati perché offensivi. La pagina conta attualmente meno di 5 utenti bannati, lo definirei un successo di educazione generale. Spesso si instaura nel gruppo una sorta di autocontrollo, chi commenta di non aver visto il sole, in una giornata dove palesemente era presente, viene rimproverato dai restanti utenti ancor prima che da noi. Seguiamo sovente con il sorriso queste dinamiche».

Nel vostro campo l’incertezza gioca infatti un ruolo importante e non sempre previsioni e realtà finiscono per combaciare. E spesso l’utente non perdona, e anzi critica. Quali sono i temi che suscitano più “lamentele”?
«Trattandosi di previsioni questo fa parte del gioco, siamo aperti alle critiche, prediligendo quelle costruttive. I temi caldi estivi sono i temporali e la loro localizzazione. Spesso si crede ciecamente alle proposte modellistiche della nostra applicazione per poi restar delusi o bagnati. In questo ambito cerchiamo di aumentare la comprensione di questi nuovi mezzi di informazione, che hanno indiscussi pregi ma anche difetti. Tema delicato invernale è sicuramente la neve ed in particolare il limite delle nevicate. Visto che si tratta di un elemento facilmente quantificabile, e che crea numerosi disagi,  si cade spesso nella polemica sui quantitativi al suolo. Sovente nascono discussioni fra chi la neve la vuole e chi la odia, e se la previsione non è stata corretta arrivano fiumi di commenti. In caso di nevicate notiamo un netto incremento nell’attività della pagina. Anche l’opportunità o meno di aver emanato un’allerta maltempo viene spesso messa in discussione fra gli amici di MeteoLocarno».

Ci fa qualche esempio recente?
«Durante i due periodi di allerta di canicola la loro necessità e gravità ha trovato due fronti di opinione fra i lettori: chi la reputava eccessiva e inutile, chi invece ne capiva lo scopo e  importanza. La visione di chi commenta si limita spesso alla sua sensazione e sopportazione personale senza allargare gli orizzonti al problema globale. Ricordo un post dove consigliavamo, secondo le indicazioni del GOSA Gruppo Operativo Salute e Ambiente, di non fare sport all’esterno durante le ore più calde della giornata che ha generato molte critiche e discussioni sull’opportunità o meno di queste indicazioni».

Parlando di allerte: la canicola, i temporali, la neve… Quando ne scatta una spesso parte la frenesia collettiva. In questi casi quali sono i pro e i contro dell’avere un contatto così ravvicinato con l’utenza?
«Il lato positivo lo troviamo sicuramente nel poter informare anche tramite canali meno ufficiali, ma magari più seguiti, di aver emanato un’allerta, rispettivamente avere un feedback immediato della situazione locale. Aumenta così la visibilità  e l’informazione. Il lato negativo è che proprio in questi casi l’impegno in sala previsione aumenta. Ci rimane così meno tempo a disposizione per seguire i social e la conseguenza è che l’interazione con il gruppo diminuisce. La priorità è chiaramente data alle allerte e ai canali ufficiali di informazione, ma un ritaglio di tempo per un’occhiata ai nostri social lo troviamo quasi sempre».

Tornando alla pagina Facebook. Avete da poco annunciato il “passaggio” a MeteoSvizzera, con il cambio del nome. E quello «speriamo però di poter mantenere la leggerezza e simpatia che ci ha portato finora successo» sul blog non ha mancato di destare qualche preoccupazione tra i vostri lettori più affezionati. Possiamo tranquillizzare tutti?
«Amici di MeteoLocarno è stato un precursore della presenza del nostro Ufficio su Facebook, affiancato in seguito dalle pagine dei colleghi d’oltralpe. Per sottolineare il fatto che esiste un unico Ufficio federale di meteorologia e climatologia abbiamo deciso di uniformare l’impostazione grafica con le pagine in tedesco e francese. Per evitare di perdere i nostri fedeli lettori non abbiamo aperto una nuova pagina, bensì abbiamo deciso di rinominare l’attuale. Possiamo tranquillizzare tutti, il nostro stile non verrà stravolto dall’ufficialità del nome. Già oggi lo stile sbarazzino e simpatico si fa più serio in caso di allerte e le comunicazioni ufficiali vengono già pubblicate anche su questo canale. Il canale Twitter di MeteoSvizzera manterrà invece un carattere più ufficiale e tecnico, legato in particolare all’informazione in caso di allerte, comunicazioni ufficiali, pubblicazione di meteoblog o bollettini climatologici».

Scorrendo la pagina l’impressione è quella di leggere un vero e proprio diario social della stagione in corso. Questo stile verrà quindi mantenuto?
«Il nostro motto è: un post al giorno, seguendo l’andamento del tempo. Per cui sfogliando a ritroso le pubblicazioni ci troviamo oggi in possesso di un ricco diario meteo. Manterremo questo stile».

Anche il dialogo ravvicinato che si è instaurato con il pubblico sulla piattaforma resterà lo stesso?
«I  4-6 collaboratori che sono oggi abilitati a seguire i social durante i normali turni di lavoro in sala previsioni manterranno questo dialogo e lo faranno con piacere anche in futuro».

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