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CANTONE/SVIZZERADisoccupazione, il tasso resta invariato

09.08.19 - 08:12
In Ticino rimane al 2,4%, mentre a livello svizzero al 2,1%. Rispetto allo stesso mese dell'anno precedente, il numero di disoccupati in Svizzera è diminuito di 8'474 unità (-8%)
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Disoccupazione, il tasso resta invariato
In Ticino rimane al 2,4%, mentre a livello svizzero al 2,1%. Rispetto allo stesso mese dell'anno precedente, il numero di disoccupati in Svizzera è diminuito di 8'474 unità (-8%)

BELLINZONA - Disoccupazione stabile e a bassi livelli in Svizzera: il tasso dei senza lavoro si è attestato in luglio al 2,1%, lo stesso valore di giugno e dato più basso da fine 2001. Nel confronto su un anno vi è stata una contrazione di 0,2 punti. In Ticino la disoccupazione è al 2,4% (cifra ferma sia nel confronto mensile che in quello annuo), nei Grigioni allo 0,7% (-0,1 punti per entrambi i paragoni).

Stando ai dati diffusi oggi dalla Segreteria di Stato dell'economia (SECO) alla fine di luglio 97’578 disoccupati erano iscritti presso gli uffici regionali di collocamento (URC), 356 in più di 31 giorni prima. Nel confronto su dodici mesi è stato osservato un calo di 8474 unità.

In Ticino i senza lavoro erano 4077: 53 in meno di giugno e 7 in meno di luglio 2018. A titolo di confronto, la media annua del 2018 è stata di 4953, quella del 2017 di 5667. Il Ticino (2,4%) presenta una quota di senza lavoro che è la settima più alta in Svizzera: valori più elevati che a sud delle Alpi si registrano solo a Ginevra (3,8%), Giura (3,2%), Vaud (3,2%), Neuchâtel (3,1%), Basilea Città (2,8%) e Sciaffusa (2,6%). Sopra la media elvetica sono anche Argovia (2,3%) e Friburgo (2,2%), mentre i tassi più contenuti sono osservati a Obvaldo (0,6%), Nidvaldo (0,7%) e Grigioni (0,7%): il cantone trilingue ha 791 disoccupati (-74 su giugno e -138 su base annua).

Tornando ai dati nazionali, va rilevato che il tasso rimane ai livelli più bassi da quasi 18 anni. A titolo di confronto gli ultimi tassi di luglio erano stati 3,0% (2015), 3,1% (2016), 2,9% (2017) e 2,3% (2018). Le quote di senza lavoro registrate dalla SECO sono comunque tradizionalmente basse: negli ultimi 20 anni il valore mensile più elevato è stato solo del 4,3%, osservano nel gennaio 2004. Va anche rilevato come i dati sulla disoccupazione non tengono conto di coloro che hanno esaurito il diritto a ricevere le prestazioni e che ad esempio vivono di risparmi o si trovano a beneficio dell'assistenza.

Setacciando in dettaglio i dati di luglio 2019 emerge che fra i giovani la disoccupazione era del 2,1% (+0,2 mensile, -0,2 annuo); i disoccupati di 15-24 anni erano 10'829. Tra i lavoratori ultra 50enni il tasso è del 2,0% (-0,1 mensile, -0,2 annuo) e il fenomeno interessa 27'616 persone.

Leggendo i dati in base alla nazionalità, gli svizzeri presentano una quota di senza lavoro dell'1,6%, gli stranieri del 3,5%. Fra questi ultimi le differenze sono notevoli: fermo restando che nessuna comunità può vantare valori inferiori a quelli relativi ai cittadini elvetici, lo scarto è ancora ridotto per tedeschi (2,3%), ma si fa già più consistente per gli italiani (3,2%) e i francesi (4,2%). Il dato più elevato è registrato dagli africani (7,2%), che la SECO presenta nel loro insieme, ma elevati sono anche i tassi di bulgari (6,0%), kosovari (5,3%) e rumeni (5,1%). La quota per i 28 paesi dell'Ue (3,0%) è quasi il doppio di quella per gli svizzeri.

I dati diffusi dalla SECO si basano sulle persone effettivamente iscritte agli URC. La definizione è quindi diversa da quella dei disoccupati ai sensi dell'Ufficio internazionale del lavoro (ILO), che opera attraverso sondaggi e che rende noto la sua stima trimestralmente: l'ultima disponibile - pubblicata a metà maggio- dà la disoccupazione in Svizzera nel primo trimestre al 4,9%. Lo scarto fra i due dati - quello della SECO e quello ILO - suscita spesso acceso dibattito.

I disoccupati sono solo una parte del totale delle persone in cerca di impiego: quelle registrate presso gli URC in luglio erano 171’280, 480 in più rispetto al mese precedente e 8577 in meno di un anno prima.

La SECO ha pubblicato anche gli ultimi dati disponibili relativi al lavoro ridotto, che in maggio ha interessato 1374 persone (+57,0% in confronto ad aprile) e 82 aziende (+17,1%), per un totale di 27’170 ore perse (+61,9%). A titolo di confronto, nel maggio 2018 erano state registrate 58’732 ore perse, ripartite su 909 persone in 87 aziende.

A maggio si riferisce anche l'ultima informazione riguardo alle persone che hanno esaurito il loro diritto alle prestazioni dell'assicurazione contro la disoccupazione: erano 2992.

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