Una 25enne assunta da uno studio d'architettura squarcia il velo su un settore sotto pressione. L'Ocst: «Urge il contratto collettivo»
LUGANO - Novantaquattro centesimi. Poche cose in Ticino si pagano così poco. Un posteggio economico, un caffè alla macchinetta costano più di un'ora da architetto in uno studio emergente del Sottoceneri. Il contratto inviato a tio/20minuti da una giovane stagista italiana è quasi da primato, in un settore da tempo in difficoltà.
Sotto pressione - Il tema non è nuovo. Gli stipendi stracciati degli architetti in Ticino, segnalati più volte dai sindacati, assurgono periodicamente agli onori delle cronache: annunci pubblicati oltre confine, spesso in euro, con paghe che rasentano i mille franchi al mese. Il record però è di uno studio emergente del Sottoceneri, dove agli architetti neo-laureati è offerto un "rimborso spese" di 170 franchi al mese nei primi mesi di prova.
Presa in giro - «È una paga da fame anche senza vivere in Ticino» dice a tio/20minuti una ex dipendente frontaliera, che si è licenziata dallo studio «dopo aver capito di esser stata presa in giro». Il contratto parla chiaro, nero su bianco. Ma ad attirare la 25enne, al primo impiego, è stata «la promessa di un'assunzione a tempo indeterminato dopo tre mesi» come da contratto. Promessa vana: su una decina di dipendenti – nessun residente – il contratto medio nello studio è di 600 franchi al mese, a tempo determinato. «Molti accettano per disperazione. Io quando ho capito l'andazzo me ne sono andata, e così hanno fatto altri».
«Rovinano il mercato» - L'andazzo è generalizzato però. Le paghe in questione sono «fuori da ogni decenza» per Marco Del Fedele, vice presidente dell'Ordine degli architetti e degli ingegneri (Otia). «Purtroppo però diversi studi fanno concorrenza sleale in questo modo, rovinando il mercato e la reputazione del settore». Il contratto collettivo cantonale, in trattativa da tempo, è per questo «necessario e auspicato» dai professionisti.
«Urge Ccl» - Coglie la palla al balzo Giorgio Fonio dell'Ocst: «Questo ulteriore caso dimostra come sia necessaria e urgente l’entrata in vigore del contratto collettivo». Per il sindacalista è «urgente dare una risposta ai lavoratori e agli studi seri che vengono penalizzati da una concorrenza sleale che non guarda in faccia a nessuno». Staremo a vedere.