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CHIASSO«In Svizzera ho potuto ricominciare una nuova vita»

01.08.19 - 22:37
La storia di Sohail Ajab Khan, 26enne fuggito dall'Afghanistan e oggi a Chiasso per il "Primo agosto senza frontiere"
Ti Press
«In Svizzera ho potuto ricominciare una nuova vita»
La storia di Sohail Ajab Khan, 26enne fuggito dall'Afghanistan e oggi a Chiasso per il "Primo agosto senza frontiere"

CHIASSO - Un Primo d’agosto senza frontiere. Un momento in cui evidenziare «quelli che dovrebbero essere i valori che hanno fatto della Svizzera una terra d’accoglienza, di integrazione, di protezione dei bisognosi, di apertura, di rispetto per le minoranze». È quanto è stato organizzato questo pomeriggio in Piazza Indipendenza a Chiasso. Oltre all'intervento della consigliera nazionale Marina Carobbio (vedi documento allegato), a celebrare la Festa nazionale e a condividere la sua incredibile storia c'era anche Sohail Ajab Khan, 26enne afghano che ha visto da vicino quanto male possa fare l’odio.

In sintesi, ci racconti la tua storia?
Sono nato e cresciuto in Afghanistan ma ora vivo da più di tre anni in Svizzera. A causa di un attacco dei talibani ho perso gran parte della mia famiglia. Mia mamma, l’unica sopravvissuta all’attacco, mi ha convinto a fuggire dal mio Paese perché per me era troppo pericoloso restare. Dopo un viaggio a piedi durato 8 mesi sono arrivato in Svizzera. Non sapevo se sarei potuto rimanere, ma mi sono sempre aggrappato alla speranza di poter ricominciare una nuova vita. Passando prima da Basilea e poi dal centro di richiedenti d’asilo di Lucerna mi sono reso conto di quanto sia importante imparare la lingua locale per riuscire ad integrarsi.

E quindi cosa hai fatto?
Proprio da qui è nata l’idea dell’Associazione che ho fondato: Education for Integration. Oggi a Lucerna, Basilea e Zurigo contiamo 200 volontari e, oltre che a corsi di lingua gratuiti offerti da persone del luogo, organizziamo vari eventi per creare ponti di dialogo e amicizia tra persone che vivono nel centro richiedenti d’asilo e la popolazione locale.

Quali sono i tuoi sogni?
Il mio sogno è quello di poter aiutare nel mio piccolo gli altri, stare dalla parte di chi soffre.

La Svizzera cosa rappresenta per te?
Il luogo in cui sono rinato e ho trovato il senso della mia vita.

Segnali di pace dall'Afghanistan. Tu ci credi?

No, ci sono troppi interessi internazionali in gioco per creare una vera pace. Spero però che in futuro la situazione migliorerà, ma purtroppo sono molto scettico al riguardo. 

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