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CANTONERoam, una tre giorni di grande musica ed emozioni

29.07.19 - 16:59
Chiusa anche l'attesissima terza edizione di Roam Festival, che conferma il magico connubio tra le emozioni della grande musica alternativa e una location dal fascino unico come il Parco Ciani
Roam, una tre giorni di grande musica ed emozioni
Chiusa anche l'attesissima terza edizione di Roam Festival, che conferma il magico connubio tra le emozioni della grande musica alternativa e una location dal fascino unico come il Parco Ciani

LUGANO - La terza edizione del Roam Festival conferma il magico connubio tra le emozioni della grande musica alternativa internazionale e una location dal fascino unico come il Parco Ciani.

Anche questa edizione 2019 di Roam, tenutasi dal 25 al 27 luglio, ha saputo affermarsi tra il numeroso pubblico con le sue caratteristiche peculiari: una line-up di assoluto livello internazionale, abbinata a un contesto unico, intimo, nel cuore del Parco Ciani e a due passi dal lago. Uno scenario irripetibile che ha amplificato le sensazioni trasmesse dagli artisti ospiti e di cui essi stessi si sono alimentati, godendo delle bellezze della regione nelle ore che precedevano le esibizioni. 

Le tre serate hanno richiamato appassionati dalla Svizzera italiana ma anche molti spettatori giunti a Lugano da fuori cantone. Fra il pubblico confederato, un quarto delle presenze veniva da oltre Gottardo, mentre sul totale, quasi uno spettatore su cinque è giunto dall’Italia. A riprova dell’assoluto richiamo del programma, sono state diverse anche le persone provenienti da altre nazioni europee. 

L’entrata in materia, giovedì 25 luglio, è stata decisamente “danzereccia”, con l’ironia energica dei Metronomy che ha saputo contagiare tutto il pubblico, dopo l’intenso inizio serata ad opera di The Japanese House. 

Grande spettacolo venerdì, con un triplice programma inaugurato dal musicista ticinese Adriano Iiriti, in arte Under Changeover, a cui ha fatto seguito l’esibizione del duo tedesco Lea Porcelain. Piatto forte della serata è stato il concerto di Apparat – al secolo Sascha Ring – che non ha tradito le attese attraverso un’esibizione di rara intensità e generosità che resterà a lungo impressa nella memoria dei presenti. 

Gran finale sabato, con una serata organizzata in collaborazione con Horang Music e RSI Rete Tre. In apertura Giorgio Poi, fra i cantautori italiani più interessanti della scena contemporanea, che si è esibito per l’occasione in un’inedita versione acustica. Atmosfere decisamente più rock quelle portate sul palco dagli headliner di serata, i britannici White Lies, band indie del momento, protagonisti di un concerto di grande intensità. A chiudere le esibizioni al boschetto del Parco Ciani ci ha pensato Alex Neri, fondatore dei Planet Funk, con un dj set.

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