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CANTONELuce rossa per chi è in carrozzina

26.07.19 - 06:06
Sono pochi i locali erotici ticinesi pienamente accessibili ai disabili. Lo sfogo di un ragazzo che si è sentito discriminato e le risposte raccolte tra i club ticinesi autorizzati
Luce rossa per chi è in carrozzina
Sono pochi i locali erotici ticinesi pienamente accessibili ai disabili. Lo sfogo di un ragazzo che si è sentito discriminato e le risposte raccolte tra i club ticinesi autorizzati

LUGANO - C’è il locale dove gli uomini della sicurezza ti issano a forza di braccia lungo le scale. Verso le stanze del piacere. Come si trasporta un pacco. E c’è quello dove stendono un lenzuolo, al piano terra, per creare quel minimo d’intimità. Poi ci sono i posti dove ti dicono che è meglio chiamare prima, perché non tutte le ragazze ci stanno.

«Ditemi se è giusto» - Può essere dura la vita di chi, costretto alla sedia a rotelle, va in cerca di sesso a pagamento in Ticino. Qualcuno si lamenta e parla apertamente di discriminazione. Come Luca (nome di fantasia) che così si sfoga a proposito di un locale erotico del Mendrisiotto: «Sono disabile e non potendo accedere alle camere standard, perché c’è una scala, sono costretto ad usare la “camera vip”. Che mi viene fatta pagare la modica cifra di 50 euro. Ditemi voi se è normale».

La legge non c’entra - Il tema delle barriere architettoniche non è fra quelli affrontati dalla nuova legge sulla prostituzione. E non poteva esserlo, sostengono gli esperti, dal momento che la materia è regolata dalla Legge edilizia cantonale e dalla normativa federale sull’eliminazione degli svantaggi nei confronti dei disabili. Ma è un peccato, afferma il gerente dell’Oceano di Lugano: «Per non fare discriminazione un locale dovrebbe avere stanze attrezzate per i diversamente abili. Purtroppo la nuova normativa non lo pretende ed è, secondo me, una lacuna». Il sito dell’Oceano non fa mistero di contare anche su questa clientela: “Il nostro locale - vi si legge - è attrezzato ai disabili e accessibile in sedia a rotelle”. Quanto attrezzato, lo precisa lo stesso gerente: «Sei stanze su un totale di 62 camere. Un numero sufficiente visto che in media abbiamo 4-5 clienti con disabilità alla settimana».

Non c’è problema? - Negli altri locali ticinesi c’è margine per migliorare, quelli pienamente accessibili sarebbero 2-3 su sette. A domanda diretta al Motel di Castione spiegano: «Al pianterreno non ci sono problemi. Se però vuole andare con la ragazza di sopra ci sono le scale. Male che vada c’è una camera in basso». Al Moulin Rouge di Lugano rispondono che: «Non c’è problema c'è uno scivolo all’ingresso. Per l’ascensore dipende, abbiamo tanti clienti che salgono con la carrozzina se non è troppo voluminosa». Al Bamboo (ex Corona) di Pambio: «Abbiamo solo una rampa di scale, ma diamo una mano ad andare su nelle camere. Sono già stati qua due ragazzi in carrozzina. Ma è meglio avvisare, perché ci sono ragazze che ci vanno e altre preferiscono di no». Al Calypso 2 di Ponte Cremenaga dicono che non c’è problema: «Ci sono anche le scale ma siamo attrezzati per le persone in carrozzina». Al Maxim di Chiasso: «Vengono spesso ragazzi in carrozzina. Ci sono le scale per scendere, ma il personale di sicurezza è a disposizione per portare giù e su. C’è una stanza predisposta per disabili». Sempre a Chiasso, al Pompeii: «Le camere sono accessibili con le scale. Ma c’è uno spazio nella sala da basso. Non è una camera, ma mettiamo due divani con un lenzuolo...». 

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