L'istituto zurighese, ex Bsi, ha presentato oggi il bilancio del primo semestre. Con numeri negativi
LUGANO - Una ventina di posti tagliati in Ticino. E altre sforbiciate in vista. L'istituto zurighese Efg, che ha acquistato nel 2016 la Banca della Svizzera italiana (Bsi), ha pubblicato oggi il bilancio del primo semestre dell'anno.
I numeri non sono positivi: gli utili sono calati di circa un terzo, a 31,5 milioni di franchi. Nel prossimo triennio la banca prevede nuove acquisizioni, ma anche nuovi tagli. Nel mese di giugno - ha riferito oggi la Rsi - sono stati soppressi una ventina di posti nella sede di Lugano, tra licenziamenti e prepensionamenti (non è chiaro in quale proporzione). Sui conti dell'istituto peserebbero ancora i costi di integrazione della ex Bsi.