Puntualmente, ogni anno, in occasione di Moon & Stars, si presentano dalle parti di Piazza Grande. Comprano e rivendono i biglietti dei concerti. Dietro le quinte del fenomeno
LOCARNO – Giocano d’azzardo, muovendosi sul filo della legge. Sono pronti ad acquistarti il biglietto d’entrata anche a cinque minuti dall’inizio del concerto, per poi rivenderlo per qualche decina di franchi in più. Sono i bagarini di Moon & Stars. Ogni anno, a metà luglio, si aggirano nei dintorni di Piazza Grande, a Locarno, durante la rassegna. Tio/ 20 Minuti ha cercato di carpire i loro segreti, con l’aiuto della telecamera. Ricevendo pure insulti e minacce.
Un guadagno di 3.000 franchi in dieci giorni – Alcuni di questi personaggi sono davvero curiosi. C’è una bella donna, forse sulla cinquantina, che riveste questo ruolo almeno da una decina d’anni. Non si sa dove si procuri i biglietti. A noi dice che li acquista in blocco e che questo, per lei, è un hobby. Non solo. «Una volta, in una sola edizione, ho guadagnato sui 3.000 franchi. Ora non è più possibile. C’è troppa concorrenza».
La concorrenza è spietata – Ed effettivamente, guardandoci attorno, ci rendiamo conto che i bagarini sono davvero tanti. La signora in questione sostiene di vivere nel Locarnese. Gli altri, in generale, arrivano dall’Italia. A quello che sembra essere il capo gruppo chiediamo quanto sia legale il loro operato. Lui replica: «In Italia non si può fare. Qui sì». Alle sue spalle, un “collega” lo smentisce: «Non è legale». E ci “suggerisce” di non mettere in rete il video di quanto ha detto. Un altro, dall’accento svizzero tedesco, è parecchio nervoso. «Non parlare con loro», sbraita.
Quando arriva la polizia… – In mano spesso tengono un cartoncino con la scritta “Compro biglietti” o Vendo biglietti”. Quando passa la polizia, lo nascondono. Ma è impossibile che gli agenti non si accorgano della loro attività. Anche perché alcune facce si rivedono sul posto a distanza di anni. La situazione, da parte dei poliziotti, sembra piuttosto di “sopportazione”.
Sono gli organizzatori a dovere fare le segnalazioni – Ma cosa dice la legge? In sostanza, la polizia agisce se la parte che si sente lesa (in questo caso gli organizzatori di Moon & Stars) lo richiede. «Spetta ai singoli organizzatori difendersi dagli abusi legati alla vendita degli biglietti tramite apposite azioni legali – fa sapere l’ufficio stampa della Cantonale –. Inoltre, in caso di vendita o di distribuzione gratuita dei biglietti, gli organizzatori devono sfruttare tutte le possibilità a loro disposizione, per impedire che si verifichino abusi».
Prezzi maggiorati – E in caso di rivendita a prezzi maggiorati? «Il fatto di partecipare a un evento non costituisce una costrizione. Ognuno è libero di decidere quanto è importante per lui partecipare e se è disposto ad acquistare il biglietto anche a un prezzo maggiorato. Infine, si evidenzia che imporre restrizioni alla rivendita di beni legalmente acquistati è in contrasto con i principi fondamentali della libera concorrenza, della libertà economica e della garanzia della proprietà».
Quanta confusione – Sarà. Ma intanto l’organizzazione di Moon & Stars, da noi contattata, ha detto di non tollerare i bagarini e di segnalarli puntualmente alla Cantonale. «Noi – fa sapere un collaboratore dell’evento – non possiamo fare molto. È un problema che si presenta in tutti i festival. Ricordiamo sempre ai nostri clienti di acquistare i biglietti solo tramite canali ufficiali. Anche perché può capitare che alla cassa il biglietto acquistato per strada possa essere non ritenuto valido, poiché risulta falsificato».
La responsabilità (alla fine) è solo del consumatore – Insomma, spetta al consumatore avere l’accortezza di proteggersi. E anche la polizia, da questo punto di vista, si limita a guardare il fenomeno da lontano. «Nell’ambito dell’evento – riprende il portavoce della Cantonale –, la polizia si occupa di compiti e dispositivi di sicurezza. I biglietti non devono essere falsificati o rubati, altrimenti la persona può venire perseguita d’ufficio». Per il resto, sembrano esserci altre priorità.