Viaggio da incubo da Zurigo a Lugano per tre ticinesi: «Siamo dovuti scendere a Zugo». Ma la situazione non è migliore per chi fa il tragitto opposto
LUGANO - Un viaggio da incubo, stretti gli uni contro gli altri, in piedi o seduti per terra: chi leggeva, chi mangiava o dormiva. Il treno che partiva alle 13.10 di oggi da Zurigo in direzione di Milano Centrale era pieno all'inverosimile. E a farne le spese sono stati tre viaggiatori di Lugano - i nonni di 68 e 72 anni con la nipote 15enne - che a causa della ressa sono dovuti addirittura scendere a Zugo e prendere un altro convoglio diretto verso il Ticino. «Non si riusciva assolutamente a stare», dicono amareggiati. «Se fossimo stati su un treno per il bestiame saremmo stati sicuramente più comodi». I tre ticinesi puntano il dito contro la gestione delle FFS: «A Zurigo facevano salire tutti. I vagoni erano pieni nei corridoi e le persone erano stipate addirittura sugli scalini in cui si sale e si scende dal treno»
Disagi anche in senso opposto - Ma se i viaggiatori da Zurigo a Lugano piangono, quelli che fanno il tragitto opposto non ridono. Anzi. La situazione sul treno delle 17.02 in partenza da Bellinzona - e diretto verso la città sulla Limmat - era infatti ugualmente tragica come riferisce un altro nostro lettore. «Il treno viaggia da qualche giorno a composizione ridotta e questo è il risultato: persone sedute per terra e il corridoio invaso da passeggini, valigie e monopattini». Il nostro lettore ritiene che la situazione non sia solamente fastidiosa, ma pure pericolosa: «Chi vuole raggiungere il bagno deve fare una corsa ad ostacoli scavalcando i "poverini" che già sono in equilibrio precario».
Insomma un problema, quello dei vagoni strapieni, che continua a ripresentarsi puntualmente e che rimane sempre attuale. All'ex regia federale, a questo punto, trovare delle contromisure adeguate per garantire un servizio impeccabile ai viaggiatori.