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LOCARNO«Viaggio con il mio gatto, così combatto la depressione»

04.07.19 - 09:16
È la storia di Jonathan Duca, 24enne del locarnese che da alcuni mesi viaggia in Europa insieme al piccolo Jek. Dopo un grave incidente nel 2014, il ragazzo ci racconta del «viaggio come terapia»
«Viaggio con il mio gatto, così combatto la depressione»
È la storia di Jonathan Duca, 24enne del locarnese che da alcuni mesi viaggia in Europa insieme al piccolo Jek. Dopo un grave incidente nel 2014, il ragazzo ci racconta del «viaggio come terapia»

LOCARNO - La storia del viaggio di Jonathan Duca e del suo piccolo gattino Jek nasce dopo un tragico incidente automobilistico avvenuto in Vallemaggia un giorno di fine maggio di cinque anni fa. Si aprì allora un lungo e difficile calvario medico: trauma cranico, coma, 18 interventi e una protesi in testa. Tutto questo ha creato numerose difficoltà di salute, lasciando in eredità forti e frequenti mal di testa che hanno portato il giovane a interrompere la formazione quale meccanico. La depressione, racconta, è giunta come riflesso di questa triste vicenda.

«Viaggio come terapia» - A dicembre 2018 Jonathan decide di partire per il Marocco. Tornato in Ticino dopo questa positiva esperienza, il ragazzo - preso coraggio - decide di rimettersi nuovamente in cammino. «Mi sono reso conto di come in viaggio io riesca a distogliere la mente dalla mia situazione e dai problemi di salute. I mal di testa rimangono, ma in Ticino mi ripiegavo sulle difficoltà fisiche e psichiche, e il mio umore colava a picco. Viaggiando tutto questo si attenua, e mi sento davvero bene: insomma, il viaggio come terapia. Cerco prevalentemente paesaggi naturali, la natura mi fa proprio bene». Il medico lo sostiene nella scelta di partire, spiegando a Jonathan come nel suo caso il viaggiare possa risultare terapeutico. 

Jek, il micio viaggiatore - «Prima di rimettermi in viaggio, ho pensato che non avrei potuto stare tanto a lungo lontano dal mio gatto, Jek, micio non di razza preso alla Protezione animali: così ho deciso di portarlo con me». I due sono partiti a febbraio di quest’anno: l’avventura è documentata su Instagram (https://www.instagram.com/travel.with.my.cat/). «Difficoltà a viaggiare con il micio? Nessuna in particolare. Jek è un gatto molto docile, anche se certo, occorre essere sempre vigili. Utilizzo il guinzaglio e il trasportino». Jonathan e il piccolo Jek hanno finora viaggiato lungo Francia, Svizzera e Italia. Si muovono in auto, e la sera dormono nella tenda che Jonathan monta sopra il tetto della macchina. «Solo una volta, in Francia, abbiamo dormito in albergo: ma me lo ha chiesto Jek» racconta divertito.

Progetti futuri - Tornato da poco in Ticino, Jonathan racconta di voler continuare a girovagare. «Mi piacerebbe andare con Jek in Africa o in sud America: ma si vedrà, per ora rimaniamo in Europa». Comprarsi un nuovo veicolo è il suo prossimo obiettivo, così da rendere ancora più confortevoli gli spostamenti per Jek. Non solo i viaggi per il mondo, però: «Vorrei imparare a suonare la chitarra» racconta trasognato. Alla domanda se consiglierebbe il viaggiare come terapia, il giovane risponde: «È un fatto puramente soggettivo, non me la sentirei di consigliarlo a priori, perché dipende tutto dalla persona: nel mio caso funziona».

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