È allerta già da qualche giorno. Un’esagerazione? Non secondo il medico Marco Pons. Intanto, ecco come i ticinesi stanno vivendo questi giorni torridi
LUGANO – Davanti alla telecamera di Tio/20 Minuti, ne saltano fuori di tutti i colori. C’è chi non ne può più. Chi dice che la notte non riesce a chiudere occhio. Altri la prendono con più filosofia e si fanno un bagno al lago o in piscina. È allerta canicola in tutta la Svizzera. Di grado 4. Ed è una situazione che in alcuni suscita addirittura ilarità. «Ma non è giusto parlare di inutile allarmismo – precisa Marco Pons, primario all’Ospedale Regionale di Lugano (EOC) –. Vorrei ricordare che nel 2003 la canicola, in Svizzera, ha ucciso quasi un migliaio di persone».
Una strategia precisa – Pons fa parte del Gruppo Operativo Salute e Ambiente che si occupa proprio di lanciare le allerte in materia. «Questi sistemi di allarme – precisa lo specialista – sono stati elaborati soprattutto dopo i fatti del 2003. Lo scopo è di ridurre la mortalità dovuta ai periodi di grande caldo. Le persone che più devono stare attente? Gli anziani, i bimbi piccoli e le donne incinte. Sono anche le più vulnerabili. Pensiamo a un anziano. Quando si ammala, tende facilmente a perdere liquidi. E in un periodo come questo il rischio di disidratazione è notevolmente maggiore».
Oltre i cliché – Come ci si può tutelare? Il medico cerca di andare oltre i soliti cliché. «Ovviamente occorre bere sufficientemente, più litri di acqua al giorno. Bisogna evitare di effettuare attività fisica marcata durante i momenti di maggiore insolazione. E poi c’è un aspetto da non sottovalutare assolutamente. Nel caso in cui si prendano abitualmente dei medicamenti, occorre ridiscuterne il dosaggio col proprio medico. Mi riferisco, ad esempio, a diuretici, farmaci contro la pressione alta, anti depressivi».