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CAMORINOAsilanti in sciopero, il DSS: «Lo facciamo per loro»

25.06.19 - 15:29
Il Cantone spiega che il centro viene chiuso per consentire l’attivazione del sistema di areazione. «Abbiamo anche introdotto wi-fi e TV». E ora sono previsti spostamenti
TiPress / Foto lettore Tio.ch-20 minuti
Asilanti in sciopero, il DSS: «Lo facciamo per loro»
Il Cantone spiega che il centro viene chiuso per consentire l’attivazione del sistema di areazione. «Abbiamo anche introdotto wi-fi e TV». E ora sono previsti spostamenti

CAMORINO - Gli ospiti del Centro per richiedenti l’asilo di Camorino (il “bunker di Camorino") sono in sciopero. Hanno affisso dei manifesti e rifiutano di mangiare. Sono una trentina quelli indignati a causa della decisione del Cantone di chiudere il centro negli orari diurni. Una decisione che il Dipartimento della sanità e della socialità (DSS) ha scelto di spiegare con un comunicato stampa.

«Si prevede in particolare la chiusura della struttura dalle 09:00 alle 18:00 in modo da consentire l’attivazione del sistema di areazione misto in linea con quanto previsto per le strutture protette di questo tipo», spiega il Cantone. La decisione, quindi, è stata presa «tenuto conto dell’annunciata canicola estiva» e «considerata la situazione creatasi la scorsa estate».

L’avvocato Immacolata Rezzonico, attivista per i diritti dei migranti, a Tio.ch/20 minuti aveva auspicato «una sistemazione alternativa» per gli asilanti, affinché «non restassero tutto il giorno sotto il sole cocente». Il DSS spiega di avere «trasferito la distribuzione dei pasti nella struttura esterna adiacente al Centro, dove avevano già luogo le attività d’integrazione».

Il Cantone precisa inoltre di avere «predisposto delle migliorie logistiche», come «l’installazione della rete wi-fi e la TV».

«Non potete trattarci come animali, siamo umani» recitano i manifesti affissi all'interno del centro, «non vi permetteremo di distruggere le nostre vite». Frasi che il DSS non accetta: «Non è stato purtroppo colto lo spirito costruttivo con cui si è deciso di intervenire in chiave migliorativa».

La protesta pacifica degli asilanti avrà conseguenze? Per «ristabilire gli equilibri all’interno del Centro - scrive il Cantone - sono previsti alcuni spostamenti in altri centri collettivi».

Le precisazioni del DSS sui centri per richiedenti l'asilo
Il Ticino dispone di 4 centri collettivi per l’alloggio di richiedenti l’asilo, la cui gestione è affidata alla Croce Rossa Svizzera sezione Sottoceneri. Allo stato attuale, il grado di occupazione dei centri di Cadro, Paradiso e Castione è prossimo al 90%, con un ridotto margine di posti disponibili destinati alle nuove attribuzioni ricorrenti, decise da parte della Segreteria di Stato e della Migrazione (SEM). Mentre, nel centro di Camorino sono attualmente alloggiati 32 uomini soli. Di questi 22 sono in attesa dell’esito alla domanda d’asilo e 10 devono lasciare la Svizzera poiché l’autorità federale competente non ha riconosciuto loro lo statuto di rifugiato.
Per i richiedenti in attesa dell’esito alla domanda d’asilo è previsto un percorso di integrazione all’interno dei centri collettivi della durata di circa 9 mesi, in vista della loro successiva uscita in appartamento nel caso ottenessero il diritto a restare in Svizzera. Per gli altri, in attesa della partenza dalla Svizzera, è prevista una presa a carico limitata a vitto, alloggio e cure sanitarie. Va sottolineato che nella maggior parte dei casi il rimpatrio di queste persone può essere eseguito solo su base volontaria, quindi la loro permanenza sul territorio può durare anche anni.

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