Sono in diminuzione le vetture destinate alla demolizione. Tutta la procedura spiegata da una delle aziende attive nel settore
LUGANO - Sono auto incidentate o comunque non più utilizzabili quelle che vengono demolite in Ticino. «In media ne arrivano 50/80 all’anno» ci dice Fabio Vismara, direttore della Vismara & Co. di Davesco, una delle aziende che si occupa della procedura. Un numero in costante calo, dovuto all’esportazione delle vetture ancora in grado di circolare: «Molte finiscono nei paesi dell’est o altrove».
E negli ultimi anni il mercato è cambiato anche per i pezzi di ricambio, che ormai non vale più la pena recuperare nella fase di demolizione della vettura. «La richiesta è sempre più bassa - afferma ancora il direttore - ora i pezzi di ricambio si trovano da altre parti a prezzi migliori».
Le auto destinate alla demolizione, non finiscono comunque direttamente nella pressa. Gli addetti ai lavori devono dapprima smontare tutte le componenti che necessitano di uno smaltimento differente. «Vanno svuotati i serbatoi dell’olio e del carburante, gli interni vengono tolti e smistati in base al materiale, poi vengono rimossi gomme, cerchioni, batteria e catalizzatore» spiega Giuseppe Margheriti, responsabile del carico del materiale.
Una volta demolite e compattate dalla pressa, i veicoli (o quello che ne rimane) vengono portato in Italia oppure oltre San Gottardo, per essere ulteriormente trattati in impianti più grandi.