Cerca e trova immobili

CANTONEMartignoni si dimette da giudice. Critico sul non uso dei supplenti

07.06.19 - 07:29
L’avvocato lascia la carica dopo un anno e punta il dito sul suo «impiego assai limitato». I numeri parlano da soli, conferma un altro magistrato. Ecco la classifica di chi fa più processi
Tipress
Martignoni si dimette da giudice. Critico sul non uso dei supplenti
L’avvocato lascia la carica dopo un anno e punta il dito sul suo «impiego assai limitato». I numeri parlano da soli, conferma un altro magistrato. Ecco la classifica di chi fa più processi

BELLINZONA - Colpo di scena del giudice supplente Brenno Martignoni. Se ne va. Non sbattendo, ma comunque chiudendo con un certo clamore la porta. La decisione, come spiega nella lettera recapitata ieri all’Ufficio presidenziale del Gran Consiglio, è «sostanzialmente da ricondurre ad un impiego, su chiamata, assai limitato, rispetto invece alla preclusione assoluta dell’attività forense nel campo della giustizia penale». Detto altrimenti, l’avvocato critica le poche convocazioni ai processi. Scarse per rapporto all’obbligo, per chi ricopre la carica, di non poter esercitare in parallelo la professione di difensore in ambito penale.

A latere… anzi in panchina - Il suo è un abbandono che ridesta recenti mal di pancia su un utilizzo abbastanza nebuloso dei magistrati supplenti. E fornisce argomenti a chi parla di un sottoimpiego di questa figura, il giudice a latere, che affianca il presidente nei processi alle Assise criminali. Una figura che consentirebbe, forse, di amministrare la Giustizia in tempi più ragionevoli. Anche perché, come evidenziato lo scorso novembre dalla Commissione della legislazione, «un giudice supplente può, di fatto, svolgere tutte le attività attribuite al magistrato ordinario». Senonché, come lascia intendere Martignoni nella sua lettera, è breve il passo tra l’essere impiegato “a latere” e il restare per mesi in panchina. Uno spreco di risorse, insomma.

Chi ne fa 9 e chi 1 - Le statistiche confermano la tesi di Martignoni? «I numeri parlano da soli» si limita a dire un altro giudice, che non vuol essere citato. E allora questi numeri li abbiamo chiesti allo stesso Tribunale penale cantonale. Una richiesta che, ci è stato detto, non può essere subito evasa. Gli aggiornamenti dei processi scaricabili dal sito del Cantone permettono tuttavia di ottenere una parziale, riguarda i primi sei mesi dell’anno, classifica dei giudici supplenti più utilizzati. In testa, ma è un discorso a parte, c’è Manuela Frequin Taminelli che il governo lo scorso agosto ha promosso a giudice effettivo (da qui l’alta vigilanza chiesta sulla “promozione” di Frequin Taminelli da parte del deputato Matteo Pronzini, che conferma la sua critica: «È stata una forzatura del Consiglio di Stato, avrebbero potuto utilizzare i giudici supplenti senza procedere a quella designazione»). Da gennaio a oggi Taminelli ha presieduto 12 processi. Seguono, però solo impiegati come giudici a latere, Renata Loss Campana (9), Aurelio Facchi (7), Manuel Borla (6), Fabrizio Filippo Monaci (6), Luca Zorzi (5), Brenno Martignoni Polti (4), Carlo Luigi Caimi (1).

Una figura centrale - Basterebbero i numeri pubblicati per mostrare la mancanza di una parità di trattamento e la disparità potrebbe essere maggiore allargando la statistica agli anni passati (prima che il “caso” Taminelli spingesse ad un certo equilibrio ancor oggi lontano dall'essere raggiunto). Perché la faccenda va un po’ oltre il gettone di presenza (800 franchi per giornata intera) e investe anche l’essenza della Giustizia stessa. «Nelle cronache giornalistiche dei processi esiste solo il presidente. Si pensa che il giudice a latere non serva a niente, e invece in una corte criminale composta da tre giudici le maggioranze le fanno i supplenti» ricorda un addetto ai lavori. Ecco perché la loro scelta non è mai neutrale.

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
COMMENTI
 

anndo76 4 anni fa su tio
finche' vengono nominati dai partiti politici.....

Gus 4 anni fa su tio
Ho l'impressione che anche con gli assessori giurati vi siano preferenze. Chi ( di regola povenienti dalle valli) fa un processo ogni due anni e chi (di regola sottocenerini) ne fa molti di più. Anche la Giustizia sembra luganocentrica.

Mac67 4 anni fa su tio
Risposta a Gus
I giudici andrebbero scelti in base a competenze, non al partito, come nel resto del mondo. Concorso i migliori diventano giudici. Da alcune sentenze lette... i giudici nostrani, non brillano per preparazione, cultura generale e buon senso. Poi ci sono i buonisti che per reati gravi hanno la penna leggera e per reati minori pesante. Sistema totalmente da riformare e svincolare dai partiti, non dovrebbe essere un principio costituzionale, la divisione dei poteri? Ma se sei assunto in base ad un partito... che indipendenza avrai?

Mr. Freeze 4 anni fa su tio
Er compagno scompagno Un Gatto, che faceva er socialista solo a lo scopo d'arivà in un posto, se stava lavoranno un pollo arosto ne la cucina d'un capitalista. Quanno da un finestrino su per aria s'affacciò un antro Gatto: - Amico mio, pensa - je disse - che ce so' pur'io ch'appartengo a la classe proletaria! Io che conosco bene l'idee tue so' certo che quer pollo che te magni, se vengo giù, sarà diviso in due: mezzo a te, mezzo a me... Semo compagni! - No, no: - rispose er Gatto senza core io nun divido gnente co' nessuno: fo er socialista quanno sto a diggiuno, ma quanno magno so' conservatore!

Nmemo 4 anni fa su tio
Martignoni si è "messo di traverso ai grandi" in diverse occasioni rivestendo cariche politiche istituzionali, con il senno di poi, a ragione. Stavolta fa uscire dalle "segrete camere della Giustizia" quello che tutti gli addetti ai lavori sanno, ma per convenzione o convenienza, non divulgano.

Fufabi 4 anni fa su tio
Legge e giustizia

tip75 4 anni fa su tio
beh viva il Ticino....d'altronde legge e politica dovrebbe essere due organi ben separati invece...baciamo le mani

anndo76 4 anni fa su tio
Risposta a tip75
si, poi parlano di mafia....ahahahah ridicoli
NOTIZIE PIÙ LETTE