I politici chiedono che al valico autostradale vengano installati nuovi orologi. Secondo un consigliere nazionale UDC bisogna potersi rendere conto di trovarsi nuovamente in Svizzera
CHIASSO - Al valico autostradale di Chiasso-Brogeda il tempo è rimasto fermo per molto tempo: per anni gli orologi hanno infatti segnato le 6.20, a qualsiasi ora del giorno. Uno scandalo, secondo il consigliere nazionale UDC Claudio Zanetti, che regolarmente si reca in Italia, constatando il malfunzionamento. «Gli orologi rotti sono una vergogna per la Svizzera». Il deputato sostiene quindi che gli orologi installati su un edificio amministrativo svizzero dovrebbero funzionare.
Sulla questione Zanetti si era già attivato nel 2016, quando l’aveva sottoposta al ministro delle finanze Ueli Maurer. «In ambito informale gli avevo chiesto di prendere in mano la situazione» ci dice. E il consigliere federale gli aveva promesso di occuparsene.
Problema risolto… o quasi - Le lancette ferme infastidivano anche l’Amministrazione federale delle dogane. «Avevamo segnalato il nostro disappunto per gli orologi non funzionanti» dice il portavoce David Marquis. Ma Berna aveva le mani legate, in quanto l’edificio in questione si trova in territorio italiano. Da parte svizzera non era quindi possibile nessun intervento.
Ora sono passati tre anni. E proprio ieri, 5 giugno, il deputato Zanetti ha ricevuto una risposta dall’Amministrazione delle dogane: «Dopo tre anni (sic!) le posso finalmente comunicare che l’Italia ha risolto il problema provvedendo alla rimozione di tutti gli orologi difettosi» scrive un collaboratore, aggiungendo che «la Confederazione non ha dovuto sostenere alcuna spesa».
Il valico come biglietto da visita - Per Zanetti non c’è però motivo di festeggiare. «La semplice rimozione degli orologi non è una soluzione» afferma. Nel più importante valico doganale italo-svizzero la loro presenza sarebbe infatti necessaria. «Ritengo che bisogna potersi rendere conto di essere tornati in Svizzera, per esempio constatando la pulizia delle strade, la precisione degli orologi e la puntualità dei treni». Insomma, il valico andrebbe visto come una sorta di biglietto da visita del paese.
Anche la consigliera nazionale leghista Roberta Pantani rimpiange gli orologi di Chiasso-Brogeda: «Si trovavano lì da almeno trent’anni. E da molto tempo erano fermi. Ora l’Italia ha scelto la soluzione più semplice e li ha rimossi».
E se ci pensasse uno sponsor? - Ora potrebbe quindi pensarci uno sponsor, come propone Zanetti: «Per esempio Swatch». Una proposta su cui il Gruppo di Bienne, interpellato da 20 Minuten, non prende tuttavia posizione.
Anche le FFS sono rinomate per il loro orologio presente nelle stazioni elvetiche: un classico celebrato dal Museum of Modern Art di New York e che la Apple aveva inizialmente adottato per il suo tablet. E le FFS non dicono di no: «L’azienda valuterebbe un’eventuale richiesta ufficiale» afferma la portavoce Ottavia Masserini, ricordando comunque che le FFS non sono responsabili delle stazioni in territorio italiano.