Dopo 25 anni il popolare ristorante ha chiuso i battenti. Dietro l’asta dell’inventario ci sarebbe la mancata intesa tra gerente e proprietario. Nell'ultimo biennio sono falliti 138 esercizi pubblici
PAMBIO NORANCO - «È chiuso per ristrutturazione» dice un uomo che passeggia nei pressi del ristorante Serra Fiorita. In realtà il sito delle aste dell’Ufficio esecuzione racconta un’altra, meno costruttiva, storia: il prossimo 11 giugno verranno venduti in blocco l’arredamento e i macchinari di questo popolare esercizio pubblico.
Un settore in sofferenza - È il tramonto di un’attività che da un quarto di secolo ha visto impegnati al timone due fratelli. Uno di loro accetta di raccontare cosa sta dietro una chiusura che fa rumore tra gli addetti ai lavori. Perché la Serra Fiorita, con i suoi 200 posti e la sua posizione strategica all’entrata dell’autostrada, è (stata) una delle mete predilette per pranzi di lavoro o festeggiamenti in famiglia. Dal 31 maggio è chiusa e i 14 dipendenti sono a casa. La testimonianza del gerente sembra emblematica delle difficoltà che vive un intero settore. Negli ultimi due anni, come riferisce l’Ufficio fallimenti, in Ticino sono falliti 138 esercizi pubblici (di cui 63 lo scorso anno).
La zavorra dell’affitto - «In 26 anni - racconta il gerente - abbiamo pagato oltre 3 milioni di franchi di affitti e siamo arrivati ad avere 18 impiegati. La crisi generale si è però fatta sentire, abbiamo ridotto il personale e chiesto al proprietario di venirci incontro… Ma secondo lui la sua pretesa era nella media». Una media che però probabilmente andava bene nei decenni passati. Oggi invece 190mila franchi all’anno di locazione rappresentano una zavorra che il gerente definisce insostenibile: «Negli ultimi tre anni abbiamo lavorato in pratica solo per pagare l’affitto e il personale».
La replica del proprietario - «Ho continuato a diminuire loro l'affitto da sei anni a questa parte» ribatte il proprietario. «Sono venuto sempre incontro alle loro richieste. Adesso siamo arrivati ad un punto che per me non era più sopportabile. Mi sarei aspettato da parte loro una minima presa di responsabilità. Il locale è così da trent'anni e non l'hanno mai rinnovato. L'affitto non è certo il motivo della chiusura». Quanto al futuro l'imprenditore (che gestisce il vicino centro Serrafiorita Meeting) parla di una rinascita del ristorante: «Adesso è chiuso, ma riaprirà con un'altra linea mantenendo la caratteristica del locale».
Il mancato accordo - Come tutto sarebbe precipato è ancora il gerente a raccontarlo. Lo scorso novembre, verbalmente, ci sarebbe stato un accordo di sconto, ma poi la scoperta dell’equivoco col proprietario: per lui i cinquemila franchi in meno sarebbero stati scalati dall’inventario (ritirato per 550mila franchi vent’anni fa, cui vanno aggiunti circa 350mila franchi che i gerenti dicono di aver investito in ristrutturazioni). A gennaio la situazione precipita, gli uomini dell’Ufficio esecuzione si presentano per fare una ritenzione di 124mila franchi. A chiederla è lo stesso padrone dell'immobile che da ottobre non percepisce un franco. Queste le cifre che traspaiono dalle pareti di vetro della Serra, ormai sfiorita. Per ora.