Erano 619 un anno fa, oggi - dopo l’aggiornamento della banca dati - i farmacisti con libero esercizio sono 568. «La nuova legge ha fermato gli arrivi dall’Italia» commenta Zanini
BELLINZONA - È la riduzione più marcata degli ultimi anni. L’Ordine dei farmacisti del Canton Ticino s’è ristretto di 51 unità in un solo anno: passando dai 619 farmacisti con libero esercizio registrati il 30 aprile 2018 ai 568 membri del 30 aprile scorso. Ma dietro il calo di quasi il 10% non c’è nessun fuggi fuggi o peggio una misteriosa pandemia.
Riordino nell’Ordine - La spiegazione è molto più semplice, forse inattesa per una professione che rima con precisione. È una soluzione banale: «Abbiamo aggiornato la banca dati. C’erano nomi non più attuali che sono stati tolti» spiega Federico Tamò, portavoce dell’Ofct. Nessun mistero dunque, anche se il balletto dei numeri offre l’occasione per parlare degli effetti della nuova Legge sulle professioni mediche (che prevede, tra l'altro, un perfezionamento post laurea di due anni per i neo-farmacisti che puntano al libero esercizio).
Interrotti gli arrivi - Effetti che hanno avuto ripercussioni anche sul numero dei nuovi iscritti all’albo: «Come avevamo previsto - rileva il farmacista cantonale Giovan Maria Zanini - l’obbligo del perfezionamento professionale dei farmacisti ha di fatto interrotto l’arrivo in Ticino di farmacisti provenienti dall’Italia». Nel concreto s’è fermato il travaso annuo di una trentina farmacisti da oltrefrontiera che, una volta ammessi al libero esercizio, avevano il diritto di effettuare supplenze ed erano perciò molto appetibili dal mercato indigeno. «A partire dal 2014 - ricorda Zanini - questo fenomeno si era intensificato, creando anche qualche preoccupazione nel settore e un rischio di dumping salariale».
La priorità - Riordinato l’Ordine, oggi i farmacisti in Ticino sono dunque 568 e le farmacie 200. «Personalmente ritengo che il numero attuale sia confacente alle nostre esigenze, per cui giudico positivamente questo blocco degli arrivi dall’estero» sottolinea il farmacista cantonale. «La nostra priorità attualmente consiste nel garantire ai neodiplomati che escono dalle nostre università l’accesso ai posti di perfezionamento».
Le assistenti di farmacia - Sempre i numeri dell’Ordine mostrano l’aumento marcato delle nuove assistenti di farmacia: dalle 26 neodiplomate del 2017 si è passati a 43 nel 2018: «In realtà - spiega Zanini - il loro numero è piuttosto stabile da anni. Negli ultimi dieci anni si contano 348 neodiplomate, una media aritmetica di circa 35 l’anno. Nel 2017 ci sono state più bocciature del solito… da qui il numero più elevato nel 2018. Perché le persone bocciate evidentemente hanno rifatto e superato l’esame l’anno dopo».
Un modello, due ruoli - Per gli addetti ai lavori non c’è invece rischio di sovrapposizione di ruoli tra i nuovi farmacisti, sempre più formati, e le assistenti uscite dalla scuola professionale: «Le due figure sono importanti e necessarie per il buon funzionamento di una farmacia. L’assistente ha le proprie competenze e garantisce una presa a carico di primo approccio, ma la responsabilità è poi del farmacista. Un modello senza le due figure non riesco ad immaginarlo» dice il portavoce dell’Ordine.