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CUGNASCO-GERRAInghippo con l'agenda, delegato del vescovo si dimentica della cresima

27.05.19 - 18:47
Curioso episodio in occasione della celebrazione del sacramento nella località del Locarnese. E alla fine è il parroco del paese a salvare "capra e cavoli"
Tipress (archivio)
L'episodio risale allo scorso 5 maggio.
L'episodio risale allo scorso 5 maggio.
Inghippo con l'agenda, delegato del vescovo si dimentica della cresima
Curioso episodio in occasione della celebrazione del sacramento nella località del Locarnese. E alla fine è il parroco del paese a salvare "capra e cavoli"

CUGNASCO-GERRA – Un'agenda strapiena a volte può causare brutti scherzi. Chiedetelo al delegato del vescovo che lo scorso 5 maggio era stato incaricato di celebrare la cresima a Cugnasco-Gerra. Ebbene, il religioso non si è mai presentato in chiesa quella domenica mattina. La motivazione? Si era letteralmente dimenticato dell'appuntamento. 

La conferma della Curia – L'episodio, curioso e singolare, ha suscitato parecchia ilarità tra i presenti. A qualche settimana di distanza, arriva anche la conferma della Curia. «Effettivamente c'è stato un problema – ammette il portavoce –. Il delegato in questione è una persona di cuore, che tende a sovraccaricarsi di impegni per aiutare gli altri. Il suo errore è stato commesso assolutamente in buona fede».

Il vescovo era a Roma – Quel giorno il vescovo Valerio Lazzeri si trovava a Roma per il giuramento delle nuove guardie svizzere del Papa. «Anche per questo è stato difficile rintracciarlo per capire cosa avremmo dovuto fare. In più quelli erano giorni ulteriormente delicati a causa della malattia di alcuni sacerdoti che avrebbero potuto sostituire quel delegato». 

Tutti in attesa di una soluzione – Sul piazzale antistante la chiesa di Gerra Piano, luogo esatto della cerimonia, erano a centinaia le persone che aspettavano una soluzione. Dopo quasi un'ora di attesa, dalla Città Eterna arriva il nullaosta di don Lazzeri: a celebrare la cresima può essere, eccezionalmente, il prete del paese, padre Angelico Greco. «Sono cose che possono capitare – conclude il portavoce della Curia –. Chiaramente ci dispiace per il disagio creato. Ma le condizioni erano particolari». 

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