La nuova presidente dei commercianti, Claudia Pagliari, ha le idee in chiaro su come risollevare le sorti dei negozi del centro. Intanto, tra la gente c'è chi invoca più dinamismo. Ecco il video
BELLINZONA – Si chiama Claudia Pagliari, ha un negozio di abbigliamento ed è la donna che potrebbe cambiare le sorti dei commerci nel centro storico di Bellinzona. La capitale negli ultimi anni ha assistito ha un'incredibile moria di botteghe e shop. La neopresidente della Società commercianti Bellinzona ha da subito messo i puntini sulle "i". E lo ribadisce anche davanti ai microfoni di tio/20minuti. «Troppo spesso, in passato, i negozianti hanno pensato solo a se stessi. È ora di unire le forze».
Niente scuse – La concorrenza dello shopping online? L'assenza di parcheggi? Gli affitti troppo alti? Pagliari non prende scuse. Con l'entusiasmo si possono superare, comunque, le avversità. «Ad esempio alcuni negozi di recente hanno lanciato la Belli In Zona Card. Una carta che permette sconti del 20% sull'arco di un mese. Non vogliamo svenderci. Ma la fedeltà della gente la si conquista anche così».
Sognando la piccola Milano – Intanto, per le vie della città, c'è chi è diviso. Incontriamo due teenager. «Vorremmo più negozi di marca» dice una. «Ecco, sì, create una piccola Milano» aggiunge l'altra. Più razionalmente una signora sostiene: «I negozi dovrebbero differenziarsi di più. E poi non c'è molto spazio per gli artigiani». Una ragazza sostiene: «Gli affitti sono troppo alti. Normale che i negozi chiudano».
Tra gite e campanilismi – Ci imbattiamo in una comitiva di signore provenienti da Mendrisio. «Siamo venute a farci un giro. I negozi di qui ci piacciono». Sulla stessa lunghezza d'onda, una ragazza italiana. «Sì, dall'Italia mi capita di venire a fare shopping a Bellinzona». Categorica, invece, una giovane di corsa. «Io qui non compro niente. Sono della Leventina e spendo là. Venire a Bellinzona non mi piace».
I castelli da sfruttare – Al di là dei pareri personali, tuttavia, Pagliari invita tutte le parti in causa ad andare un po' oltre. «Abbiamo tre castelli fantastici. Non li valorizziamo abbastanza. Ogni negozio potrebbe avere un "pezzo" di castello al suo interno. Qualcosa che lo unisca a questo nostro patrimonio. In America valorizzano ogni cosa. Qui purtroppo non riusciamo a farlo».
Gli applausi del consigliere di Stato – Idea che raccoglie il consenso di Christian Vitta, direttore del Dipartimento delle finanze e dell'economia, che troviamo seduto al tavolo di un ristorante. «Una maggiore valorizzazione dei castelli è sicuramente interessante. Possono rappresentare un simbolo per il commercio e un veicolo per il turismo».