La reazione del consigliere di Stato all'esito della votazione sulle opere di fluidificazione sul Piano di Magadino. I promotori del referendum: «Ora si punti sul mezzo pubblico»
BELLINZONA - «Nell’attuale panorama del traffico ticinese è difficile vendere semafori e convincere la gente che possano avere un effetto fluidificante sulla circolazione». È quanto ci dice il consigliere di Stato Claudio Zali, direttore del Dipartimento del territorio, di fronte all’esito della votazione cantonale sulle opere di fluidificazione della tratta Cadenazzo-Quartino. «È probabile che l’opinione dei cittadini sia stata influenzata da altre realtà negative presenti in Ticino».
Le opere in questione sono state respinte dal 73,1% dei cittadini. Un risultato, questo, di cui il consigliere di Stato prende atto, commentando: «Sapevamo di essere in svantaggio, ma mi ha sorpreso il risultato più netto di quello previsto».
E ora? Per porre rimedio alla situazione viaria sul Piano di Magadino si attende allora la realizzazione del collegamento veloce A2-A13. «Il tempo di realizzazione previsto è di sette-dieci anni… ma non è ancora chiaro quando cominceranno i lavori» conclude Zali.
Passalia: «I ticinesi vogliono certezze» - Evidente la soddisfazione di Marco Passalia, primo firmatario del referendum e granconsigliere PPD: «I ticinesi hanno dimostrato di essere in cerca di certezze, non di soluzioni ipotetiche, soprattutto quando si tratta di utilizzare soldi pubblici».
Certezze che, ancora secondo Passalia, sono attualmente da ricercare nell'apertura della galleria di base del Ceneri prevista per il dicembre 2020 e nel futuro collegamento veloce A2-A13. «Un progetto su cui bisogna insistere, in modo che la realizzazione avvenga in tempi rapidi».
E per promuovere il nuovo collegamento ferroviario, per Passalia adesso i 3,3 milioni di franchi pensati per il finanziamento delle opere semaforiche andrebbero utilizzati diversamente: «Assieme ai deputati che si sono occupati di questo referendum, presto lanceremo un atto parlamentare che propone di usare questi soldi per sostenere l'acquisto di abbonamenti per i trasporti pubblici» conclude.