Un cittadino scopre un ammasso di detriti da cantiere e rifiuti vegetali nel bosco golenale lungo l'autostrada. Un problema che sarebbe già stato segnalato nel 2015, senza risultato
AIROLO - Stesso luogo, il bosco golenale di Stalvedro, in territorio di Airolo, anni diversi. Il primo ad imbattersi nella discarica abusiva era stato nell’agosto 2015 un cercatore di spugnole che scoprì il cumulo di detriti. Un ammasso di circa 40-50 metri cubi di materiale da demolizione, grandi blocchi di cemento e altri scarti di cantiere. L’uomo provvide subito a segnalare lo scempio, tramite email, a un funzionario del Dipartimento del territorio.
Quattro anni dopo, cioè oggi, alcune fotografie, scattate dal figlio dell’uomo che fece la prima scoperta, mostrano una situazione che sembra addirittura peggiore. La discarica pare cresciuta in volume e ai detriti edili (mattoni forati, piastrelle) s’aggiungono scarti vegetali. Tanto da far sorgere il forte sospetto che la prima discarica non sia stata rimossa, ma semplicemente nessuno sia intervenuto. Sostiene di non saperne nulla il sindaco di Airolo Franco Pedrini: «Dateci il tempo di andare a vedere» dice. E alla domanda riguardante la prima segnalazione di una discarica nel 2015, replica: «Mai a noi. A noi, come Comune, non è mai giunto niente. È la prima volta che sento parlare di questa discarica».
Mistero dunque sulle ragioni per cui nessuno sia intervenuto prima. Al Dipartimento del territorio sono in corso verifiche per capire cosa possa essere andato storto: da Bellinzona sottolineano comunque che ogni segnalazione di questo tipo viene inoltrata al Comune e successivamente si verifica quali provvedimenti siano stati presi. Proprio perché i cittadini sono le prime sentinelle sul territorio (ed è un contributo che non viene snobbato).