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CHIASSOHupac spera in un sostegno da Berna anche dopo il 2023

07.05.19 - 11:40
Per non compromettere il trasferimento delle merci su rotaia, i contributi d'esercizio andrebbero prolungati fino al completamento del corridoio Reno-Alpi, previsto non prima del 2030
Ti Press (archivio)
Hupac spera in un sostegno da Berna anche dopo il 2023
Per non compromettere il trasferimento delle merci su rotaia, i contributi d'esercizio andrebbero prolungati fino al completamento del corridoio Reno-Alpi, previsto non prima del 2030

CHIASSO - Il gruppo Hupac ha aumentato l'anno scorso il volume del traffico, conseguendo un risultato definito «soddisfacente». La società con sede a Chiasso auspica che i contributi d'esercizio per il trasporto intermodale siano mantenuti anche dopo il 2023.

Per non compromettere il trasferimento del traffico merci dalla strada alla rotaia, i contributi d'esercizio andrebbero prolungati, a un livello inferiore, fino al completamento del corridoio Reno-Alpi, previsto non prima del 2030.

Secondo una simulazione della stessa Hupac - hanno sottolineato i suoi dirigenti presentando a Zurigo i risultati del 2018 - gli aumenti di produttività di AlpTransit, con i tunnel di base del Gottardo e del Ceneri, saranno realizzabili solo in parte.

Costi che mettono i bastoni fra le... rotaie - Fra i fattori che riducono la competitività del trasporto intermodale, rendendolo più costoso di quello su strada, Hupac cita ad esempio le linee di accesso che in Germania sono limitate ai treni di una lunghezza di 690 metri, invece di 740.

Alcuni percorsi, come quelli che passano da Chiasso e Domodossola, presentano inoltre pendenze che richiedono una costosa doppia trazione. In Italia il peso dei treni dev'essere peraltro ridotto a causa dell'inefficienza delle sottostazioni elettriche, mentre gli orari mal sincronizzati fra la Svizzera e i paesi limitrofi vanificano il guadagno di tempo reso possibile dalla galleria di base del San Gottardo.

Il traffico costantemente perturbato e i grandi cantieri previsti in Germania lungo la valle del Reno e nell'area Emmerich-Oberhausen comporteranno infine deviazioni e tempi più lunghi fino al 2030 e oltre.

Hupac si sta preparando da anni all'abolizione dei contributi d'esercizio e prevede che entro il 2024 la metà degli attuali contributi - circa 110 milioni di franchi per l'intero trasporto intermodale transalpino - potrà essere compensata grazie ai «parametri ferroviari migliorati».

Fra questi figurano in particolare i prezzi delle tracce, che la Confederazione intende ridurre dal 2021. Ciò non permetterà tuttavia di compensare la perdita dei contributi d'esercizio. «I prezzi delle tracce in Svizzera rimangono lontani dai parametri europei, dove si prevede un ulteriore calo», ha sottolineato il presidente del cda di Hupac, Hans-Jörg Bertschi.

Cresce il fatturato, cala il risultato - Secondo i datti già resi noti in gennaio, Hupac ha aumentato l'anno scorso il volume del trasporto su rotaia del 21,4%, con un totale di oltre 926'000 spedizioni stradali. Il fatturato è cresciuto del 19,4% rispetto all'anno precedente, raggiungendo i 579,7 milioni di franchi.

I principali fattori della crescita sono stati lo sviluppo del trasporto combinato attraverso la Svizzera, l'acquisizione dell'operatore marittimo ERS RAilways e la fine dell'effetto negativo che nel 2017 era stato causato dall'incidente su un cantiere a Rastatt (D).

Il risultato d'esercizio ha subito una contrazione del 29,1%, attestandosi a 6,8 milioni di franchi. Hupac lo considera un calo "in linea con le aspettative" e caratterizzato da effetti straordinari una tantum, come l'ammortamento del goodwill sulle acquisizioni.

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