I tre giovani del Locarnese - alla sbarra per diverse aggressioni, furti, danneggiamenti e droga - si dicono pentiti e dopo il carcere vogliono cambiar vita
LOCARNO - Nella regione erano diventati tristemente noti come Il trio dei "picchiatori del Locarnese". Loro sono un 19enne e un 20enne - cresciuti insieme in zona - e un 22enne di passaporto tedesco, ma residente da tempo nella regione. Il terzetto è comparso ieri davanti alla Corte delle Assise criminali di Lugano per una lunghissima serie di reati commessi tra aprile 2017 e l'estate del 2018. Nel loro poco invidiabile Curriculum Vitae troviamo furti (anche in chiesa), aggressioni (con colpi alla testa che avrebbero potuto essere fatali alle vittime), consumo e spaccio di droga e guida senza licenza.
Accanto a loro anche una ragazzina con meno di 16 anni che ha intrattenuto rapporti sessuali (consenzienti) con due dei componenti del terzetto. Per questo motivo i due giovani maggiorenni si sono visti appioppare anche l'accusa di atti sessuali con fanciulli.
I continui reati hanno portato all'arresto dei giovani. E i successivi giorni trascorsi in carcere (in regime di espiazione anticipata della pena) li hanno indotti a riflettere sui loro comportamenti. I tre, insomma, si dicono pentiti delle loro gesta e vogliono redimersi. Vogliono vivere (finalmente) una vita diversa e trovarsi un lavoro. I giovani - come ricordato ieri in aula e riportato dai media ticinesi - sono usciti da situazioni familiari molto complicate e hanno avuto un percorso scolastico parecchio difficoltoso con apprendistati iniziati e poi abbandonati.
Il processo, iniziato ieri, continuerà oggi con la requisitoria della procuratrice pubblica Pamela Pedretti e l'arringa degli avvocati difensori dei tre giovani picchiatori.