Il sindaco difende il rinnovamento edilizio in atto, mentre l’Associazione degli inquilini è preoccupata per la svolta ad alto standing: «Manca un’offerta a prezzi accessibili»
MASSAGNO - «È quasi impossibile scattare una foto all’aperto senza inquadrare macchinari da cantiere». Parole di chi gestisce la pagina social “Lugano vintage” e basta alzare lo sguardo dagli smartphone per scoprire quanto la cintura nord di Lugano sia costellata di gru. Un rinnovo edilizio (i critici parlano di colata cementizia) che gradualmente è risalito lungo via San Gottardo, toccando Savosa (dove sta per essere demolita la stazione di servizio Migrol) e via Lepori, dove tre enormi unità abitative finanziate da SwissLife, come tre crisalidi avvolte ancora dalle plastiche, accoglieranno 111 appartamenti in affitto e 56 in vendita.
«Gru? Bei progetti» - Lo stop di Berna alle nuove zone edificabili in Ticino, qui ha le polveri bagnate. Si costruisce sul vecchio, rinnovando. «Più che tante gru, tanti bei progetti di qualità. Ed è una cosa diversa - afferma il sindaco di Massagno, Giovanni Bruschetti. «Oggi ci sono le condizioni economiche per fare quello che l’autorità comunale aveva immaginato con i piani regolatori all’inizio degli anni duemila». Sostanzialmente sono delle sostituzioni dell’esistente con edifici nuovi. «Nel frattempo - continua il sindaco - è quasi pronto il progetto cantonale di ristrutturazione che renderà via San Gottardo un viale d’entrata a Lugano più che un asse di circolazione».
San Gottardo Valley - Bruschetti difende con convinzione quanto sta avvenendo: «La porzione di territorio che si sviluppa dalla Stazione, a nord, risalendo via San Gottardo, e arrivando fino al Centro di studi bancari di Vezia è in questo momento l’area urbana a maggior sviluppo e potenziale del Luganese. È un’ottima sostituzione edilizia, perché una città punteggiata da distributori di benzina non era vera città».
«Qui non c’è un problema di sfitto» - Il sindaco parla di «sviluppo urbano extracittadino e di crescita demografica ben gestita». Perché qui e non altrove? Logistica, posizione e servizi, la risposta: «Con Alptransit quest’area si troverà a circa un’ora e un quarto da Zurigo e sarà dotata di una grande varietà di servizi. Uno sviluppo urbano che non ha nulla da invidiare alla sottostante città». E il rischio bolla? «A me non risulta un grosso problema di appartamenti sfitti a Massagno» dice Bruschetti, che cita l’investimento milionario di SwissLife come prova che non sia un salto nel buio.
La critica dell’Associazione inquilini - Un’iniezione di nuovi alloggi, per lo più di medio-alto standing, che Adriano Venuti, municipale a Massagno e presidente dell’Associazione svizzera inquilini giudica con preoccupazione: «Manca assolutamente un’offerta di appartamenti a prezzi accessibili, questo è evidente a tutti. Il tasso di sfitto non dice tutto perché non tiene conto della tipologia di appartamenti in affitto. Non è significativo quindi». Tra un centro città che si spopola e una cintura che cambia pelle per accogliere cittadini con buone risorse economiche, «il rischio è di allontanare molti cittadini, in particolare le famiglie, dalle zone periferiche». L’estetica di ciò che sta sorgendo lo lascia pure alquanto scettico: «La ricerca del bello non è evidentemente la prima preoccupazione di chi propone nuove costruzioni. Conta costruire in fretta e non spendere troppo» conclude Venuti.