Niccolò Invidia e Federico D’Incà presenteranno a breve un emendamento affinché venga superato l’impasse burocratico legato al Decreto Sicurezza
ROMA - I frontalieri italiani che vengono fermati nel loro Paese alla guida di veicoli di servizio con targhe svizzere rischiano il sequestro del veicolo e multe tra i 712 e i 2’848 euro. Questo sta creando grosse difficoltà non solo ai lavoratori d'oltre confine, ma anche alle aziende svizzere, che «si trovano senza mezzi e con i dipendenti che devono tornare nelle società a fare il cambio del veicolo, con conseguente incremento del traffico e dell’inquinamento».
Per questo motivo i Cinque Stelle Niccolò Invidia e Federico D’Incà presenteranno a breve un emendamento con l’obiettivo di «sciogliere il nodo» dei frontalieri, che «non vogliono certamente sfuggire al pagamento del bollo o dell'assicurazione» e che quindi «non sono i furbetti che il Decreto Sicurezza vuole giustamente colpire».
Al Ministero degli Interni viene chiesto di «rendersi disponibile a risolvere questo impasse burocratico», augurandosi da parte di Matteo Salvini «massima apertura nelle prossime settimane, perché ne va dei lavoratori italiani oltre confine».