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CANTONEPiantala, ma che sia bio… Scoppia l’orto-mania

26.04.19 - 06:00
Due fiere-mercato nel weekend strizzano l’occhio agli hobbisti della verdura fai-da-te. Il sostegno dei produttori: «Così vedrete quanto è difficile coltivare senza la chimica».
Piantala, ma che sia bio… Scoppia l’orto-mania
Due fiere-mercato nel weekend strizzano l’occhio agli hobbisti della verdura fai-da-te. Il sostegno dei produttori: «Così vedrete quanto è difficile coltivare senza la chimica».

LUGANO - È germogliata la primavera bio. A un ritmo che toglie il fiato si susseguono gli eventi dedicati al coltivar sano (e possibilmente strano). Solo in questo weekend si terranno due fiere-mercato, quella di ProSpecieRara domani al Parco Ciani, dalle 10 alle 16, e quella di ConProBio domenica, stessi orari, al Mercato Coperto di Giubiasco. Dalle 96 varietà di patate, passando per i meli di città, fino al pomodoro che si perpetua di seme in seme è un proliferare di eventi con protagonisti gli ortaggi allergici alla chimica e alla genetica da laboratorio.

Mania? No, moda sana - Talmente numerosi da far sorgere il dubbio che la molla non sia solo il voler nutrirsi bene. Una mania? «Una moda sana piuttosto e un ritorno al buon gusto dopo anni in cui si mangiavano schifezze» ribatte lo psichiatra Tazio Carlevaro che non vede nel ritorno alle specie del passato una reazione di sfiducia nella scienza: «Direi proprio di no, visto che si utilizzano anche metodi moderni».

Il guanto di sfida - E i grossi coltivatori di verdure? Guardano gli amatori del bio con occhio benevolo. «Siamo contenti, perché almeno la gente si renderà conto delle difficoltà nel coltivare un ortaggio senza malattie…» dice Andrea Zanini, presidente dell’OrTi, l’associazione che raggruppa gli orticoltori ticinesi. Tra i professionisti, peraltro, il bio ha ancora vita dura perché, aggiunge Zanini, «gli standard qualitativi imposti dalla grande distribuzione sono  difficilmente ottenibili con metodi biologici. La chimica si usa anche per proteggere le piante e gli stessi agricoltori ne farebbero a meno, visto che sono i primi a mettere a rischio la loro salute con i trattamenti».

Trend e responsabilità - L’aumento di domanda e offerta bio spinge Laura Vaccarino, nutrizionista e portavoce del Progetto Gorilla a parlare di «trend di massa». Con quali benefici? «Si potrebbe dire - risponde la specialista - che su una piccola superficie (come quella del balcone) non è così rilevante se si tratta di piantine bio o no, d’altro canto però sono anche questi piccoli accorgimenti che mandano segnali positivi e motivano a più livelli la coltivazione responsabile».

Prezzi e incognite - In conclusione, boom a parte, va detto che il sorpasso su piantine e sementi tradizionali non è ancora avvenuto. E non è una questione di prezzo, dice Raffaele Caminada, titolare dell’omonima e storica ditta di Cadempino: «Le piantine bio possono costare al massimo un 10% in più. I fitosanitari bio invece non hanno costi superiori visto che sono spesso gli stessi usati anche nell’orto tradizionale». Maggiore può semmai essere l’impegno richiesto: «Ci sono clienti molto accorti che non usano prodotti chimici. Altri invece utilizzano di tutto e di più, magari in competizione con l’orto del vicino. In certi momenti, con certe avversità e malattie, il bio può essere a rischio e i compromessi sono talvolta necessari visto che l’hobbista bio non dispone di tutti i prodotti più indicati».

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COMMENTI
 

iacoboom 4 anni fa su tio
non penso che qua il problema sia la CO2 (che e un gas)... dato che alle piante serve per vivere e gli fa anche bene... le piante e il suolo al contrario sottraggono CO2 all'ambiente...

GI 4 anni fa su tio
tutto bene madama la marchesa ma, qual'è il senso di tenere un orto "bio" (intendo senza uso di pesticidi....) se poi il vicino "spende e spande"...??

pontsort 4 anni fa su tio
È una pia illusione credere che negli orti si coltivi in modo bio. È proprio lì che spesso la gente utilizza certi prodotti senza il minimo criterio. Poco importa se sulla confezione c'è scritto che basta per un ettaro che vuoi che cambi se si usa su 10 m2 ...

Svizzeraefieradiesserlo 4 anni fa su tio
Ma che bio, piantate tutto quello che potete senza problemi

miba 4 anni fa su tio
Risposta a Svizzeraefieradiesserlo
Concordo al 100% e se permetti aggiungo una mia riflessione strettamente personale. Il "bio" dei supermercati è spesso un ottimo business (basta guardare le sostanziali differenze di prezzi tra il bio ed il non bio) ed alla fine risulta che non è neppure bio... La scorsa settimana guardavo la frutta/verdura bio in un supermercato e mi chiedevo "chissà quante/i sono andati al bagno e non hanno lavato le mani e/o hanno messo le dita nel naso prima di prendere, rigirare, toccare e poi rimettere i prodotti da dove li hanno presi? Evviva il bio! L'igiene rimane per contro un optional....

sedelin 4 anni fa su tio
Risposta a miba
chissà il pane esposto, chissà il cibo pronto dei supermercati, chissà le verdure appestate, chissà la frutta gonfiata di fitochimicaglie.... chissà chissà a? il discorso é un altro, ma é difficile farlo capire...

miba 4 anni fa su tio
Risposta a sedelin
mica poi così tanti "chissà"... Nella vicina Italia il problema dell'igiene lo hanno risolto con l'uso obbligatorio dei guanti per chi tocca la verdura/frutta, alias forse poco o meno "bio" ma indubbiamente più igiene rispetto a noi

sedelin 4 anni fa su tio
Risposta a miba
ciò che compri lo puoi lavare con acqua e un po' di bicarbonato e il "problema" dell'igiene é risolto. le verdure e la frutta appestate di fitochimicaglie rimangono tali, non puoi lavare i veleni ivi contenuti, ergo... te li mangi!

miba 4 anni fa su tio
Risposta a sedelin
Fitochimicaglie è una cosa, la mancanza d'igiene un'altra...mi sembrava ovvio

sedelin 4 anni fa su tio
Risposta a miba
:-)
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