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CANOBBIO«Care Lisa e Chiara, il vostro fratellino lo curiamo già gratuitamente»

25.04.19 - 16:02
Stefano Pezzoli, membro della Fondazione MindTIme, risponde all’appello delle sorelle di Manuel, bimbo di otto anni affetto da una malattia rara. E spiega come è nato il “suo” progetto
«Care Lisa e Chiara, il vostro fratellino lo curiamo già gratuitamente»
Stefano Pezzoli, membro della Fondazione MindTIme, risponde all’appello delle sorelle di Manuel, bimbo di otto anni affetto da una malattia rara. E spiega come è nato il “suo” progetto

CANOBBIO – «Care Lisa e Chiara, il vostro fratellino qui è il benvenuto. La settimana prossima Manuel inizierà le terapie cognitive previste e potrà essere seguito gratuitamente». Stefano Pezzoli è uno dei membri di MindTIme, la Fondazione di Canobbio finita agli onori delle cronache dopo il commovente appello sul web di due bambine di Faido. Lo scopo delle due sorelle? Trovare fondi per curare il fratello Manuel, otto anni, affetto da una malattia rara. Soldi che serviranno a coprire i costi delle trasferte presenti e future che la famiglia Gagliano dovrà affrontare. Non per le terapie presso MindTIme. «Già – ribadisce Pezzoli – perché qui da noi i genitori di Manuel non dovranno pagare niente. Né per le terapie individualizzate, né per i pranzi. E neppure per le lezioni di gruppo del pomeriggio».

Scusi, può essere ancora più esplicito?
«È prerogativa di MindTIme offrire l’opportunità di fare questi corsi a tutti i ragazzi che ne hanno necessità. Ciò è possibile grazie al sostegno di diverse fondazioni private che non finiremo mai di ringraziare. Manuel verrà al centro. E la sua non è un’eccezione. È la regola. Lo abbiamo spiegato anche ai suoi genitori».

La storia di MindTIme è curiosa. Come nasce questa fondazione?
«Dall’esperienza personale. Io e mia moglie abbiamo un figlio con difficoltà, frequentava la scuola speciale. A un certo punto ci è stato segnalato un percorso formativo. Abbiamo seguito un corso a Edolo, in Italia. In seguito, nel 2012, ci siamo recati in Israele. A Gerusalemme c’è un centro specializzato nelle terapie di recupero per ritardi cognitivi».

In cosa consisteva l’offerta?
«Corsi di sei settimane che coniugavano ergoterapia, psicomotricità, pedagogia e logopedia. Questo aspetto multidisciplinare e coordinato ci è subito sembrato vincente. Noi in Israele ci siamo stati per quattro volte. Con risultati assolutamente incoraggianti».

Il problema è che la maggior parte dei ticinesi non può permettersi viaggi del genere…
«Proprio per questo abbiamo pensato di creare qualcosa di simile in Ticino, adattandolo alla realtà locale. Si tratta di una proposta complementare a quanto già esiste. Ancora oggi possiamo contare sulla consulenza degli specialisti di Gerusalemme e sul concreto supporto di fondazioni private».

Da quanto tempo siete attivi?
«A pieno regime da circa un anno. Finora abbiamo accolto oltre una ventina di ragazzini. Quattro alla volta, per cicli di sei settimane».

Si fa in fretta a parlare di gratuità. Il corso è veramente gratuito per le famiglie?
«A oggi possiamo dire di sì. Infatti il 95% delle famiglie come quella di Manuel ha potuto portare da noi il figlio senza sostenere alcun costo. È giusto dire che l'elevata qualità dei corsi offerti comporta costi significativi (cento ore di terapie individuali, pranzi, pomeriggi di gruppo). Pertanto a fine corso sollecitiamo un contributo volontario di sostegno alla Fondazione di 2'000 franchi».

Non è una richiesta un po’ fuori luogo, visto quanto affermato finora?
«Attenzione: se una famiglia non riesce a pagare questi 2'000 franchi di contributo volontario, non lo fa. Le spese sono comunque coperte in altro modo».

E come?
«Se il bambino ci viene segnalato da una sede scolastica, sarà il Cantone a sostenere le ore di terapia riconosciute. Se invece la segnalazione arriva per altre vie, ad esempio tramite il pediatra o la famiglia, è la Fondazione MindTIme a fare fronte all’intero costo del corso. MindTIme, a sua volta, è sostenuta da generose fondazioni che credono nel progetto».

Possiamo dire a Lisa e Chiara di non preoccuparsi dunque?
«Certo. Forse alle due bimbe sembrava impossibile che potesse esistere da noi una soluzione simile. Le terapie che Manuel farà da noi non peseranno sul portafoglio della famiglia Gagliano».

Colletta inutile, dunque?
«Assolutamente no. I proventi della colletta da loro lanciata saranno a beneficio di altri interventi o costi futuri a favore di Manuel. Intanto, invitiamo Lisa e Chiara a Canobbio per vedere come procedono le terapie del loro fratellino. E magari, perché no, per ricevere da loro qualche consiglio».

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COMMENTI
 

pillola rossa 4 anni fa su tio
Certe notizie fanno bene al cuore
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