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CANTONE«Mille franchi se mi affitti il diploma d'esercente per tener aperto il bar»

25.04.19 - 08:00
La pratica illegale, un tempo diffusa, è stata contrastata da una legge più severa. Dai controlli emerge che negli ultimi quattro anni sono stati emessi 30 decreti d'accusa per gerenza irregolare
«Mille franchi se mi affitti il diploma d'esercente per tener aperto il bar»
La pratica illegale, un tempo diffusa, è stata contrastata da una legge più severa. Dai controlli emerge che negli ultimi quattro anni sono stati emessi 30 decreti d'accusa per gerenza irregolare

LUGANO - «Mi ha proposto di “affittarle” la patente da gerente per 1’000-1’200 franchi al mese, così sarebbe riuscita a ridurre i costi del personale. E in cambio mi avrebbe pagato tutti i contributi e oneri da contratto». A rivelare la presunta “proposta indecente” è un uomo licenziato alcune settimane fa dalla proprietaria di un bar del Luganese.

«Il mercato esiste» - Presunta, perché le parti stanno litigando e le versioni sull’interruzione del rapporto di lavoro divergono, ma il caso è stato comunque segnalato alla Cassa cantonale d'assicurazione contro la disoccupazione. Se vogliamo prendere per buona la testimonianza, «in Ticino - sostiene il gerente licenziato - il mercato delle patenti esiste ancora ed è una pratica illegale che danneggia soprattutto i giovani diplomati della scuola alberghiera che si trovano la strada sbarrata da esercenti, spesso anziani, che arrotondano così la pensione».

Cinque sanzioni nel 2018 - Per capire se il fenomeno, un tempo diffuso, persiste, abbiamo chiesto al Servizio cantonale delle autorizzazioni (l'organo di polizia che effettua i controlli) quante irregolarità vengono riscontrate. La risposta: i decreti d'accusa per gerenza irregolare sono stati 5 lo scorso anno (e 1 nei primi mesi del 2019). Essi, va evidenziato, comprendono sia gli abusi, sia eventuali presenze inferiori alle 8 ore giornaliere previste dalla legge. Quanto all'evoluzione, appare altalenante, con 9 decreti d'accusa nel 2015, 15 (il picco record) nel 2016 e zero nel 2017. 

«Puntiamo a zero casi» - Da parte sua GastroTicino, l’organizzazione mantello degli esercenti-albergatori, getta acqua sul fuoco: «Puntiamo ad una statistica con zero casi - dice il direttore Gabriele Beltrami -. Abbiamo sempre lottato contro questo malvezzo che esisteva anni fa ed ora, secondo noi, non esiste quasi più». Gli esercenti fanno notare di essere una delle categorie professionali più sottoposte a controlli: da quelli di polizia, alle analisi effettuate dal Laboratorio cantonale, alle verifiche dell’Ufficio federale degli alcool.

L'invito è a segnalare - «Anche se si tratta di pochi casi - aggiunge Beltrami - rovinano l'immagine della categoria e rappresentano una concorrenza sleale nei confronti dei colleghi». Per questo l'associazione invita i propri soci a segnalare eventuali abusi all'ufficio per la sorveglianza del mercato del lavoro. «Si tratta in fin dei conti di un problema di sfruttamento della manodopera» sottolinea Beltrami. 

«Infrazioni pagate caro» - Sempre GastroTicino sostiene che se la situazione appare sotto controllo, il merito va soprattutto alla Legge sugli esercizi alberghieri e sulla ristorazione (Lear) che ha reso più dura la vita ai furbi. Da un lato con l’articolo 75 che impone al gerente un’attività a tempo pieno, in un unico esercizio. Ma non solo, come spiega l’avvocato Marco Garbani, consulente giuridico dell'associazione degli esercenti: «Con la Lear è più difficile sfuggire ai controlli, se si fanno bene. Perché il gerente non solo ha certe responsabilità, per cui è meglio che sia presente, ma rischia parecchio, ad esempio, nel caso di contratto fittizio sottoposto all’autorità. Un gerente condannato per conseguimento fraudolento di falsa attestazione (articolo 253 del Codice penale) non potrà più svolgere il suo lavoro finché la condanna sarà iscritta nel casellario. La paga dunque abbastanza cara». I controlli, rammenta Garbani, «possono anche essere fatti tramite le schede salariali. E allora mi chiedo, chi vuole un finto gerente pagandolo come uno vero?».

 

AAA Gerente offresi in affitto

Etica e leggi hanno cercato di rendere più dura la vita a chi affitta il proprio diploma cantonale di esercente. Una formazione costosa e impegnativa che non pochi, in passato, cercavano di aggirare pagando degli uomini di paglia. I cosiddetti "gerenti in affitto", persone che garantivano (o garantiscono) una presenza simbolica nel bar... solo per ottenere l'autorizzazione all'esercizio. Contro tale pratica illegale si oppone l'articolo 2 del Codice deontologico di GastroTicino, che ricorda: «Il diploma cantonale è un documento personale, il cui utilizzo deve essere effettivo». Nonché l'articolo 3: «Il gerente assicura la presenza regolare nel locale e il suo impegno personale nella conduzione dell’esercizio». Ma poi è la Legge ad essere decisiva. La Lear che, all'art. 75, stabilisce che «il gerente svolge la propria attività a tempo pieno, in un unico esercizio».

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COMMENTI
 

titicino 4 anni fa su tio
Ad Arzo c'è un esercizio pubblico privo di gerenza fissa e le leggi sono un optional da una ventina d'anni minimo, sono stati informati i servizi preposti a più riprese ma purtroppo lì comanda la politica per cui il locale continua tranquillamente la sua attività a differenza degli onesti gerenti del settore che svolgono correttamente la loro attività. L'obbligo della gerenza in Ticino è una farsa totale e non serve a nulla è solo un magna magna per il Cantone…….

Tato50 4 anni fa su tio
In uno dei due Ristoranti del mio paese, gestito da una famiglia portoghese, pagavano 5000 franchi l'anno "il patentato" e 3000 franchi al mese per il locale. Dopo un anno il locale era chiuso e i portoghesi spariti ;-))
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