Al momento la rinuncia all’aereo si osserva soltanto se la destinazione è raggiungibile in meno di quattro ore di viaggio
LUGANO - Le vacanze di Pasqua. Poi quelle estive. Senza dimenticare ponti e festivi. Anche per i ticinesi è tempo di pianificare i prossimi viaggi. E nonostante le discussioni attorno alla protezione del clima, per il momento l’aereo sembra restare il mezzo di trasporto preferito. «Constatiamo che non vi è una rinuncia a volare» ci dice infatti Gaby Malacrida, portavoce di Hotelplan. Certo, il treno viene considerato sempre di più per i viaggi alla scoperta di diverse città europee, «ma soltanto quando la meta è raggiungibile in meno di quattro ore». Altrimenti il vacanziero ticinese sceglie comunque di spiccare il volo.
Gli scioperi per il clima e tutte le relative discussioni stanno forse passando inosservate? Probabilmente no. Pur facendo fatica a rinunciare ai viaggi in aereo, attualmente tra i clienti delle agenzie ci sarebbe comunque un crescente interesse per la possibilità di compensare le emissioni di Co2 generate dal volo. Una compensazione che avviene versando un contributo a sostegno di progetti volti alla protezione dell’ambiente e del clima.
E sembra che tale sensibilità si riscontri non soltanto tra i viaggiatori più giovani, ma anche in altre fasce d’età. «Negli ultimi due anni abbiamo notato un aumento significativo di clienti, anche ticinesi, che scelgono di versare un contributo di compensazione al momento della prenotazione di un viaggio in aereo» conclude Malacrida.
«I biglietti aerei costano troppo poco»
È tutta una questione di prezzo: «I biglietti aerei dovrebbero costare di più» sostiene Yves Chatton della Coalizione traffico aereo, ambiente e salute. Ma quanto di più? Si tratterebbe di calcolare le tariffe considerando anche la compensazione per le emissioni di Co2 e togliendo i privilegi fiscali. Attualmente i biglietti aerei sono infatti esenti da IVA. E anche il cherosene non viene tassato. Altrimenti un volo da Zurigo e New York, e ritorno, verrebbe a costare 1’063 franchi invece di 580. Insomma, quasi il doppio.
Al momento il Parlamento federale sta discutendo l’introduzione di una tassa sui biglietti aerei. Una tassa che comunque sarebbe inferiore all’importo per la compensazione di Co2. Per i voli europei si parla di un importo compreso tra i 12 e i 20 franchi. Per le altre destinazioni di 30-50 franchi. La proposta era stata bocciata dal Consiglio nazionale. Il Consiglio degli Stati la vorrebbe rilanciare. (ish)