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Via Crucis in autostrada: e "l'autogrill" diventa una bolgia

BELLINZONAVia Crucis in autostrada: e "l'autogrill" diventa una bolgia

19.04.19 - 14:14
Il giorno del Venerdì Santo è uno dei più frenetici per le stazioni di servizio ticinesi situate in direzione sud. E c'è anche chi perde le staffe. Ecco cosa capita al "pit stop" di Gorduno
TiPress / Tio.ch 20 minuti
Via Crucis in autostrada: e "l'autogrill" diventa una bolgia
Il giorno del Venerdì Santo è uno dei più frenetici per le stazioni di servizio ticinesi situate in direzione sud. E c'è anche chi perde le staffe. Ecco cosa capita al "pit stop" di Gorduno

BELLINZONA – È una Via Crucis infinita, quella che si sta vivendo in queste ore, sull'autostrada A2. Al portale del San Gottardo i chilometri di coda hanno raggiunto quota 12. Le strade e le autostrade della Svizzera italiana sono intasate. E così i turisti si riversano in massa nelle stazioni di servizio. Nei classici "autogrill", che si trasformano in vere e proprie bolge. Tio/20 minuti ha visitato l'area di Bellinzona nord (Gorduno). «Il Venerdì Santo – evidenzia Fabiano Valtulini, gerente del ristorante Marché – è uno dei giorni più impegnativi dell'anno per noi. Siamo iper sollecitati».  

Da Venezia a Milano – Al "pit stop" di Gorduno se ne vedono di tutti i colori. Bus stracolmi di persone. Molti sono targati Germania. Tante anche le auto provenienti dalla Svizzera tedesca. «Andiamo a Venezia perché ci amiamo», dice sorridente una donna attempata, guardando il marito. «Noi invece abbiamo in programma alcuni giorni a Milano – racconta un ragazzo –. E guarderemo pure la partita di calcio dell'Inter». Accanto a lui, la sua ragazza. «Niente shopping per me», ammette con un sorriso. 

Tirano la Liguria e il Lago di Como – In molti si recano, invece, in Liguria. C'è chi parla di Sanremo. Chi di Varazze (anche se pronunciato in maniera imbarazzante). Altri puntano sul lago di Como. «Non c'è da meravigliarsi che vadano tutti verso l'Italia – ammette Valtulini –. I turisti che vengono in Ticino non sono di certo i nostri clienti principali. Qui si fermano quelli che vanno più a sud». 

Gli ingorghi nel Sottoceneri? "Colpa" loro – Quelli cioè che creano ingorghi a non finire nel Sottoceneri, dove il ponte pasquale si trasforma sempre in una "quattro giorni" da bollino rosso. «Il nervosismo per le code c'è – confessa Valtulini –. E lo percepiamo anche noi. Ci arrivano clienti che hanno fatto ore di attesa al Gottardo. E che stanno per affrontarne altre. Quindi magari sono un po' arroganti. Noi dobbiamo essere bravi a mantenere la calma. Fa parte della nostra professionalità». 

Un vantaggio illusorio – Rispetto al Venerdì Santo degli anni passati, nel 2019 c'è un piccolo vantaggio. La Pasqua cade tardi. In molti cantoni svizzeri e Länder tedeschi le vacanze scolastiche di primavera sono iniziate, dunque, un po' in anticipo rispetto al triduo pasquale. Questo potrebbe fare in modo che il traffico sia un pochino più diluito. A Gorduno nessuno si accorge di questo. «Ogni volta al Venerdì Santo riceviamo tra le 6.000 e le 6.500 persone – conclude Valtulini –. Anche quest'anno sta andando così». Settimana prossima, al momento dei rientri, toccherà ai dipendenti delle stazioni di servizio autostradali situate in direzione nord armarsi di santa pazienza (e fare affari d'oro).

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