I lavori per il completamento della galleria del Ceneri procedono nei tempi previsti. Ma il gran numero di cantieri potrà creare qualche disagio ai viaggiatori
LUGANO - Tutti gli occhi sono puntati sulla galleria di base del Ceneri, dove i lavori procedono spediti verso la messa in esercizio nel marzo 2020 (e i primi treni passeggeri sono previsti nel dicembre successivo). Spediti, ma con qualche inciampo, come ha riferito ieri il rapporto annuale dell’Ufficio federale dei trasporti (Uft) il Ticino è la regione più confrontata con ritardi. La colpa? L’imponente ampliamento dell’infrastruttura ferroviaria concentrato in un territorio ristretto. «In questo momento a Sud delle Alpi ci sono più di quaranta cantieri aperti» conferma la portavoce di Ffs Roberta Trevisan.
La buona notizia è che la tempistica è rispettata quasi ovunque. Di recente i riflettori si sono accesi sulla demolizione della galleria Dragonato e sempre da Bellinzona si sta procedendo con il “binario 36”, il terzo binario in direzione di Giubiasco. Solo a Biasca una serie di opposizioni al progetto per degli scambi supplementari ha fatto slittare la messa in servizio a fine 2020. Altro nodo critico il programma per l’intensificazione della successione dei treni tra Vezia e Chiasso che ha richiesto approfondimenti. Pure problematico l’aumento delle prestazioni sempre nella cittadina di confine. «Secondo programma» è però il mantra che l’Uft ripete per la maggior parte dei cantieri. «Stiamo lavorando alacremente affinché tutti i cantieri necessari all’apertura del Ceneri siano ultimati nei tempi previsti. E in questo momento procediamo secondo programma»
Un po’ diversa la percezione del viaggiatore, talvolta confrontato con i ritardi o le soppressioni più fastidiose, quelle di viaggio. «L’enorme quantità di cantieri può comportare disagi per la clientela - dice Trevisan -. Ci sono stati, ad esempio, problemi tecnici mattutini da Lugano a Bellinzona per il ristabilimento dell’esercizio dopo un cantiere notturno. E a causa di cantieri potranno esserci soppressioni di treni serali». L’imminente periodo estivo, col calo dei pendolari, potrebbe essere ulteriormente sfruttato per intensificare i lavori. La parola d’ordine, pazienza.