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In questa vecchia osteria c’è un tesoro: ecco come rivivrà

CUGNASCO-GERRAIn questa vecchia osteria c’è un tesoro: ecco come rivivrà

10.04.19 - 09:12
Una storia centenaria torna alla luce grazie alla sfida raccolta da Paola e Michelangelo Calzascia, madre e figlio. Dietro le quinte di un emozionante progetto culturale e ricreativo
foto tio/20min
Michelangelo sorride, accanto a un affresco dipinto su un muro interno
Michelangelo sorride, accanto a un affresco dipinto su un muro interno
In questa vecchia osteria c’è un tesoro: ecco come rivivrà
Una storia centenaria torna alla luce grazie alla sfida raccolta da Paola e Michelangelo Calzascia, madre e figlio. Dietro le quinte di un emozionante progetto culturale e ricreativo

CUGNASCO-GERRA – Il caminetto, col cielo azzurro dipinto sulla parete. Forconi, martelli, chiavi, catene, un vecchio torchio. È un piccolo tesoro culturale quello nascosto nelle rovine dell’antica Osteria Centrale di Cugnasco-Gerra. A riportarlo alla luce, Paola e Michelangelo Calzascia, madre e figlio, che hanno deciso di lanciarsi in una sfida affascinante. Riaprire un locale con oltre cento anni di storia e che era chiuso da oltre un quarto di secolo. «Stiamo per iniziare i lavori – spiega Michelangelo, classe 1990 –. Se tutto va bene, apriremo a primavera 2020».

Una dozzina di posti letto – “Il primo furto non si scorda mai, me l’ha detto un ergastolano, ho incominciato coi pollai”. Pittoresca storiella sui muri della corte interna del complesso, che comprende due stabili. Il progetto, con un investimento a sei zeri, prevede anche la creazione di un Bed & Breakfast, con una dozzina di posti letto ripartiti in alcune camere, nonché uno spazio per eventi culturali e ricreativi. «L’obiettivo – fa notare Michelangelo – è di mantenere tutto il più possibile a come era una volta». Non poco in un Ticino in cui le osterie di paese stanno chiudendo una dopo l’altra.

La promessa alla signora “Bertina” – E c’è un aneddoto curioso legato a mamma Paola. Risale a venticinque anni fa quando la signora “Bertina” stava per chiudere definitivamente l’osteria. «Io le dissi che un giorno mi sarebbe piaciuto vederla riaperta – ricorda Paola, oggi 56enne –. Anzi, addirittura occuparmene io stessa. Perché ero consapevole del patrimonio che sarebbe andato perso. Ebbene, un paio d’anni fa le eredi della signora, nel frattempo venute a conoscenza del mio sogno, mi contattarono e mi chiesero se fossi davvero interessata a concretizzare quel desiderio».

Conduzione famigliare – Paola non ci pensa due volte. Ne parla a casa. Il figlio Michelangelo si mette a disposizione per seguire la scuola di gerente. Intanto, Paola riesce a vendere un terreno di famiglia, da cui potrà ricavare fondi da investire nell’osteria. Dopo lunghi mesi scanditi dalla burocrazia, arriva anche il nullaosta del Dipartimento cantonale del territorio. «Sarà un esercizio a conduzione famigliare», dice Paola.

Luogo di aggregazione – Con un occhio di riguardo per gli aspetti culturali. «Ci piacerebbe diventare un punto di riferimento per le associazioni della regione – conferma Michelangelo –. Sarà un luogo di aggregazione per i giovani. Una base per i turisti che visitano il Locarnese e il Bellinzonese». Ma la cosa più bella, probabilmente, è che il paese, nel frattempo cresciuto, ritroverà la sua bella osteria. «E dunque sì, pur essendo un giovane, è giusto che un pensiero lo rivolga anche agli anziani del comune. Qui troveranno la porta sempre aperta».

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COMMENTI
 

Lourmarin 5 anni fa su tio
Il sistema trasforma i sorrisi in ???? Erano dei ;) ;) ;)

Lourmarin 5 anni fa su tio
Molto bene. Finalmente una buona notizia locali. Bravi. E largo ai giovani e a un nuovo dinamismo in questo triste cantone. Ma evitare di fare in mano la ristrutturazione a un certo Mario con l'idea che poi attira gente. Le gente spesso scappa in quei casi??????
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