Un introito inaspettato di 14 milioni. Gli abitanti di Castel San Pietro si chiedono chi sia il "contribuente misterioso"
CASTEL S.PIETRO - «Non sono io purtroppo». Sulle colline di Castel San Pietro le voci corrono: è caccia all'origine di un record di contributi nelle casse comunali. Qualcuno si schermisce, altri confessano per scherzo: «Ebbene sì, li ho pagati io».
«Chi dobbiamo ringraziare?» - La verità è che nessuno sa da dove vengano le imposte impreviste che hanno permesso, settimana scorsa, di abbassare il moltiplicatore comunale in un colpo solo del 20 per cento (al 55 per cento, il più basso del Ticino). La “manna dal cielo” ha fatto parlare e rosicare mezzo Cantone. «Siamo fortunati – ammette un artigiano del posto –. Tutto il paese si chiede chi dobbiamo ringraziare».
14 milioni inattesi - Nel consuntivo è riportata la cifra esatta: 14 milioni 385mila 130 franchi di “imposte suppletorie e multe fiscali”, a fronte di una previsione di appena 5mila franchi. «Siamo rimasti di stucco anche noi» commenta il sindaco Alessia Ponti. «Quando il cantone ci ha comunicato la notizia, a dicembre, non so dire se eravamo più contenti o stupiti».
No comment del Municipio - Lo stesso vale per i duemila abitanti del piccolo comune momò. Vociferano di un contribuente misterioso, che ha trasferito la residenza in zona; e additano le ville blindatissime tra i vigneti a nord-est dell'abitato, da sempre rifugio di abbienti espatriati italiani. Ma le voci si infragono sul silenzio del Municipio: «Non entriamo nei dettagli, dichiamo che si è trattato di una serie fortunata di coincidenze» spiega Ponti. «Cercare un'unica origine sarebbe sbagliato».
«Tre aree di spesa» - È invece certo il fatto che «questa circostanza non si ripeterà negli anni prossimi» aggiunge il sindaco: «Non ci aspettiamo quindi un grande afflusso di nuovi residenti attirati dal moltiplicatore». Il Municipio è piuttosto indaffarato a decidere come spendere tante risorse. «Non bisogna avere fretta e per ora abbiamo individuato tre aree di intervento: ambiente, socialità e famiglie, ma i progetti sono in corso di definizione» conclude Ponti.