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CANTONECassa malati e sussidi in ritardo? «Il diritto è retroattivo»

08.04.19 - 08:38
I timori di una famiglia per i soldi che tardano ad arrivare e le rassicurazioni della responsabile dell'Ufficio delle prestazioni dello Ias: «Ma è meglio muoversi con anticipo»
Cassa malati e sussidi in ritardo? «Il diritto è retroattivo»
I timori di una famiglia per i soldi che tardano ad arrivare e le rassicurazioni della responsabile dell'Ufficio delle prestazioni dello Ias: «Ma è meglio muoversi con anticipo»

BELLINZONA - È una valanga di richieste quella che si abbatte ogni anno sull’Istituto delle assicurazione sociali (Ias). Basti dire che nel 2017 i beneficiari di sussidi per la cassa malati sono stati 80’760. Tra loro anche un capofamiglia di Lugano che ha scritto a Tio/20Minuti allarmato per non aver ancora ricevuto oggi l’aiuto, nonostante la promessa ricevuta a gennaio: «Allo Ias ci hanno detto che doveva passare qualche settimana. Non potendo fare altrimenti abbiamo accettato, consapevoli del fatto che ogni settimana che passava erano “sussidi” persi perché l’aiuto non è retroattivo». La famiglia composta da papà, mamma casalinga, una bimba di pochi anni e un secondo figlio in arrivo conta su quei soldi per rimpolpare l’unico stipendio. E si preoccupa.

Un timore infondato, perché come spiega l’avvocato Anna Trisconi Rossetti, capo dell'ufficio delle prestazioni Ias: «Il diritto ai sussidi è comunque retroattivo». E più nel dettaglio sulla procedura spiega: «Se la richiesta è inoltrata entro la fine dell’anno precedente (e, ovviamente, il diritto ai sussidi è dato), esso decorre da gennaio e vale per tutto l’anno (fino ad un eventuale cambiamento). Quando invece la richiesta viene fatta nel corso dell’anno di competenza il diritto, se ovviamente sussiste, parte dal mese seguente (ad esempio, se la richiesta è inoltrata in gennaio, il diritto decorre da febbraio)».

Dal punto di vista operativo il diritto alla Ripam (acronimo per i sussidi di cassa malati) concerne decine di migliaia di persone: «È quindi meglio - spiega Trisconi Rossetti -  muoversi con largo anticipo, con richieste già nel corso dell’anno precedente. Se una persona rientra fra i potenziali beneficiari di sussidio, secondo i dati della notifica di tassazione dell'anno applicabile (per i sussidi 2019, è per principio la tassazione 2016), gli viene trasmesso il formulario di rinnovo nel corso del mese di maggio dell'anno precedente; prima lo ritorna all'Ias, più presto riceve la decisione sul diritto». Va ricordato che le prestazioni sociali sono concesse su richiesta e non c’è mai un automatismo. Una volta ritornato il formulario all'Ias i richiedenti ricevono la cosiddetta “Lettera conferma ricezione», con l’indicazione che la richiesta è pervenuta all'Ias e sarà trattata «non appena possibile». «La massa delle decisioni - chiarisce l’avvocato - viene inviata nel corso del mese di novembre dell’anno precedente, proprio per evitare che i cittadini debbano far da banca al Cantone pagando il premio pieno. Quanto alle persone che arrivano dopo, o per le quali sono necessari degli accertamenti supplementari, la risposta arriverà nel corso dell’anno di competenza, ma il diritto - come detto - è retroattivo. Sarà poi la cassa malati a dedurre dai premi gli importi di sussidio retroattivamente».

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