La malattia è presente nel nostro cantone dal 2004 ed è oggetto di un rigoroso piano di sorveglianza
BERNA / BELLINZONA - Non si ferma la lotta alla flavescenza dorata, in particolare nei vigneti lungo l’Arco Lemanico ed in Ticino. Nel nostro cantone, la malattia è diffusa in tutti i vigneti nonostante le misure di lotta rigorosamente applicate da 14 anni, a causa della sua epidemiologia particolarmente complessa.
Se da un lato la lotta contro la cicalina Scaphoideus titanus in Ticino si è dimostrata efficace, dall’altro a sud delle Alpi sono stati individuati altri vettori e piante ospiti oltre alle viti. Un fattore che ha portato il Cantone - d’intesa con il Servizio fitosanitario federale (SFF) - a sospendere per due anni i trattamenti, con la sola eccezione di quelli relativi a vivai viticoli. La notifica di nuovi casi di flavescenza dorata e la distruzione dei ceppi contaminati restano in ogni caso obbligatorie.
Sorveglianza e trattamenti - Parallelamente a questa moratoria è stato elaborato un piano di sorveglianza nell’ambito di un progetto di ricerca nato dalla collaborazione tra il Cantone, Agroscope e l’Istituto federale di ricerca per la foresta, la neve e il paesaggio (WSL).
Il Cantone raccomanda ai vivaisti viticoli di trattare il materiale del genere Vitis (portainnesti, marze, barbatelle) con acqua calda o di trattare due volte all’anno le loro parcelle con un insetticida contro la cicalina Scaphoideus titanus.