Due fine settimana decisivi quelli appena trascorsi per il cantiere. Lavori particolari e delicati che hanno richiesto anche lo sbarramento totale della linea
BELLINZONA - I lavori di ammodernamento della galleria a doppio binario denominata «Dragonato» sono entrati nel vivo con la demolizione della vecchia galleria.
Un centinaio di operai e tecnici hanno lavorato senza sosta per oltre 33 ore tra sabato sera alle 20:00 e lunedì mattina alle 05:00, tra il 23 e il 25 marzo 2019. Ogni manovra è stata studiata alla perfezione, i lavori da svolgere erano infatti molto particolari e delicati.
Si è demolita e rimossa completamente la vecchia galleria in pietra naturale attorno alla quale ne è stata costruita una nuova in calcestruzzo. È stata necessaria anche la chiusura totale della linea ferroviaria tra Bellinzona e Giubiasco per poter operare in tutta sicurezza e senza compromettere l’infrastruttura ferroviaria: binari, scambi, linea di contatto e segnali. Infatti, solo dopo aver temporaneamente smontato tutti gli impianti che potevano andare danneggiati si è potuto procedere alla demolizione e poi, appena caduto l’ultimo frammento, si è lavorato alacremente per ripristinare la linea: lunedì mattina i treni dovevano tornare a circolare senza restrizioni.
Nel secondo fine settimana di lavori straordinari con la linea ferroviaria sbarrata (30 marzo - 1 aprile) si è invece proceduto a ultimare i lavori di finitura della volta della nuova galleria e di ripristino della tecnica ferroviaria.
Il rinnovo e il corridoio di 4 metri - La galleria «Dragonato», lunga circa 30 metri, si trova tra le stazioni di Bellinzona e Giubiasco. È un tassello fondamentale dei progetti che le FFS stanno realizzando per garantire l’offerta ferroviaria pianificata con la messa in esercizio delle due gallerie di base (San Gottardo e Monte Ceneri). La galleria venne costruita in pietra naturale nel diciannovesimo secolo, con la realizzazione della prima linea ferroviaria tra Bellinzona e Giubiasco (inaugurata nel 1874). Il manufatto, vista l’età, aveva bisogno di un rinnovo completo, nonché di un profilo di spazio libero più grande per adeguarlo al programma «Corridoio di 4 metri», che la Confederazione sta implementando su tutto l’asse nord-sud del San Gottardo. Il «Corridoio di 4 metri» rappresenta una delle misure chiave per promuovere il trasferimento del traffico merci dalla strada alla ferrovia: a partire dal 2020 consentirà infatti il transito su ferrovia dei container con un’altezza agli angoli di 4 metri. Nel traffico merci europeo sempre più merce viene trasportata per mezzo di questi semirimorchi perché possono caricare quantità maggiori di merce per corsa rispetto ai semirimorchi convenzionali, meno alti.