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Da Bellinzona a Capo Nord in bici e Mario ha ricevuto il suo furgone

CANTONEDa Bellinzona a Capo Nord in bici e Mario ha ricevuto il suo furgone

28.03.19 - 11:06
L’associazione My Second ha raggiunto l’obiettivo prefissato. Un viaggio epico per raccogliere fondi e aiutare chi ha bisogno di una seconda vita
My Second
Mario ha ricevuto il furgone grazie alla solidarietà di molte persone che hanno sostenuto il progetto dell'associazione My Second.
Mario ha ricevuto il furgone grazie alla solidarietà di molte persone che hanno sostenuto il progetto dell'associazione My Second.
Da Bellinzona a Capo Nord in bici e Mario ha ricevuto il suo furgone
L’associazione My Second ha raggiunto l’obiettivo prefissato. Un viaggio epico per raccogliere fondi e aiutare chi ha bisogno di una seconda vita

BELLINZONA - Moreno e Stefano ce l’hanno fatta. Hanno pedalato per 40 giorni, con una media di 120 chilometri al giorno, per raccogliere fondi con l’obiettivo di aiutare Mario. E lo hanno raggiunto. Ora Mario ha il suo furgone e un motomed per muoversi nonostante la sua tetraplegia.

«La chiusura del cerchio» la definiscono i fondatori dell’associazione My Second, Moreno Guatieri e Stefano Jorio. Il viaggio epico, da Bellinzona a Capo Nord, è durato 40 giorni. Hanno attraversato in bicicletta 12 nazioni, percorrendo 4’596 chilometri. «Sono state giornate uniche - ci raccontano i responsabili -, attraverso un territorio europeo in fermento. Abbiamo attraversato paesaggi magici, monotoni e anche tristi».

E nell’impresa hanno raccolto i fondi per Mario. Mario è un ragazzo che a fine 2015 ha avuto un incidente che l’ha reso tetraplegico. Mentre attraversava un ponte di legno in bicicletta, una traversina ha ceduto e lui è caduto, fratturandosi la spina dorsale. Il suo desiderio era di portare la sua esperienza nelle scuole, gli istituti privati, per raccontare come vive la sua quotidianità, esporre i pericoli con cui ogni giorno veniamo confrontati e aiutare a riflettere. Per questo Moreno e Stefano hanno deciso di aiutarlo con l’acquisto di un furgone che gli permetta di muoversi liberamente. E ce l’hanno fatta. Due settimane fa Mario è andato a raccontare la sua storia ai ragazzi della Scuola cantonale di Commercio.

«Grazie a tutti per il vostro impegno a sostegno della causa», concludono Moreno e Stefano, che promettono una nuova sfida «avvincente, sociale e sportiva» a breve.

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