L’associazione My Second ha raggiunto l’obiettivo prefissato. Un viaggio epico per raccogliere fondi e aiutare chi ha bisogno di una seconda vita
BELLINZONA - Moreno e Stefano ce l’hanno fatta. Hanno pedalato per 40 giorni, con una media di 120 chilometri al giorno, per raccogliere fondi con l’obiettivo di aiutare Mario. E lo hanno raggiunto. Ora Mario ha il suo furgone e un motomed per muoversi nonostante la sua tetraplegia.
«La chiusura del cerchio» la definiscono i fondatori dell’associazione My Second, Moreno Guatieri e Stefano Jorio. Il viaggio epico, da Bellinzona a Capo Nord, è durato 40 giorni. Hanno attraversato in bicicletta 12 nazioni, percorrendo 4’596 chilometri. «Sono state giornate uniche - ci raccontano i responsabili -, attraverso un territorio europeo in fermento. Abbiamo attraversato paesaggi magici, monotoni e anche tristi».
E nell’impresa hanno raccolto i fondi per Mario. Mario è un ragazzo che a fine 2015 ha avuto un incidente che l’ha reso tetraplegico. Mentre attraversava un ponte di legno in bicicletta, una traversina ha ceduto e lui è caduto, fratturandosi la spina dorsale. Il suo desiderio era di portare la sua esperienza nelle scuole, gli istituti privati, per raccontare come vive la sua quotidianità, esporre i pericoli con cui ogni giorno veniamo confrontati e aiutare a riflettere. Per questo Moreno e Stefano hanno deciso di aiutarlo con l’acquisto di un furgone che gli permetta di muoversi liberamente. E ce l’hanno fatta. Due settimane fa Mario è andato a raccontare la sua storia ai ragazzi della Scuola cantonale di Commercio.
«Grazie a tutti per il vostro impegno a sostegno della causa», concludono Moreno e Stefano, che promettono una nuova sfida «avvincente, sociale e sportiva» a breve.