Dopo la lettera aperta dei 207 operai pro Castione, il presidente dell’associazone “Giù le mani dalle Officine” rimanda a giovedì ogni presa di posizione ufficiale.
BELLINZONA - Duecentosette operai delle Officine non corrono più paralleli col binario tracciato dall’iniziativa popolare “Giù le mani dalle Officine”, in votazione il prossimo 19 maggio. La lettera aperta in cui manifestano la volontà di andare a Castione è un macigno che solleva onde emotive tra gli iniziativisti. Che però rinviano ogni presa di posizione ufficiale e condivisa a giovedì, in conferenza stampa. Lo annuncia lo stesso presidente della associazione “Giù le mani dalle Officine”, Gianni Frizzo, padre nobile dello sciopero del 2008 e anima della resistenza a Bellinzona: «Abbiamo appreso anche noi della notizia, ma il contenuto completo della lettera in sé non lo conosciamo. Di certo rispettiamo l’opinione di tutti e giovedì prenderemo posizione. Credo che adesso sia inopportuno per tutti commentare. Anche se emotivamente ti verrebbe voglia di parlare, in ballo non ci sono candidature, ma una realtà industriale, un bene comune, molto più importante. Dobbiamo avere rispetto di tutti e della posta in gioco che è alta» conclude Frizzo.