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CANTONETentate 210 truffe, solo tre anziani hanno consegnato il denaro

26.03.19 - 09:57
La polizia loda la celere segnalazione da parte della popolazione. Sette le tipologie di furti (nelle abitazioni) commessi nel 2018 da bande organizzate
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Tentate 210 truffe, solo tre anziani hanno consegnato il denaro
La polizia loda la celere segnalazione da parte della popolazione. Sette le tipologie di furti (nelle abitazioni) commessi nel 2018 da bande organizzate

BELLINZONA - I furti nel 2018 su territorio ticinese hanno raggiunto quota 3'685 (+2%), sono aumentati in particolare quelli con scasso (1'159, +4%). Una novità, considerata la positiva tendenza in atto dal 2013. La polizia cantonale, dopo la presentazione generale del bilancio d'attività di ieri, rende noto il dettaglio dei reati contro il patrimonio dello scorso anno.

I furti con scasso nelle abitazioni sono passati dai 598 del 2017, minimo storico, ai 678 del 2018. «Va sottolineato come l’attività di due bande nel periodo aprile/maggio/giugno abbia causato un significativo aumento dei casi», precisano le autorità. Grazie agli accertamenti e ai dispositivi messi in atto a seguito delle inchieste, il tutto è stato interrotto e arginato evitando un aumento ancora più importante. Il 33% dei furti con scasso nelle abitazioni sono tuttavia solo tentati.

Furti con scasso - Sono sette le principali "tipologie" di furti commessi da bande organizzate che hanno colpito il Ticino nel 2018. Nella prima parte dell'anno a una banda composta prevalentemente da cittadini albanesi sono stati attribuiti 41 furti con scasso per un ammontare di circa 300'000 franchi. Grazie a un complice residente in Ticino, avevano trovato un alloggio sicuro quale base operativa. Sei le persone arrestate o colpite da mandato di cattura.

Furti alle cassaforti - Sono inoltre stati identificati 21 autori a cui sono ascrivibili non meno di 75 furti per un ammontare di 450'000 franchi. Hanno agito forzando o sottraendo casseforti dove presenti, spostandosi con motociclette di grossa cilindrata con applicate targhe false. 

Furti alle gioiellerie - È stata pure sgominata una banda di scassinatori rumeni, attiva in più paesi, specializzata in colpi ai danni di gioiellerie annesse a centri commerciali. La banda, formata di regola da 4/5 elementi, agiva in modo rapido e coordinato: in poco meno di tre minuti forzavano l’entrata principale e, armati di mazze, sfondavano le vetrine d’esposizione asportando i valori. Contro i sette malviventi identificati sono stati spiccati mandati di cattura internazionali. La refurtiva e i danni per le 4 gioiellerie colpite ammontano a oltre 400'000 franchi.

Tentato colpo alla Loomis - A fine febbraio una banda proveniente dal Sud Italia ha tentato un colpo ai caveau della Loomis di Chiasso. Nell'operazione congiunta tra Polizia cantonale, Carabinieri, Guardie di confine e Polizia comunale di Chiasso, sono state arrestati in flagranza 12 cittadini italiani. Per i 18 componenti della banda sono stati spiccati mandati di cattura internazionali alfine dell’estradizione. Diciassette di loro sono già stati estradati e 15 già giudicati. 

Bancomat fatti esplodere - A fine novembre, una prima in Ticino, sono stati effettuati 2 furti con scasso mediante esplosivo ad altrettanti bancomat, a Coldrerio e ad Arzo

Rubati i motori delle imbarcazioni - Le sponde del Ceresio e del Verbano sono state interessate da una lunga serie di furti di motori fuoribordo, con un picco a fine estate, cessati solo con l’arresto di uno degli autori e l’identificazione di altri due componenti della banda, tutti cittadini ucraini. Si ritiene che gli oltre 80 motori sottratti siano stati rivenduti in Est Europa. 

Il sacro profanato - Infine, una serie di furti e vandalismi di madonnine e altri simboli sacri ha toccato il Mendrisiotto. I tre giovani autori sono stati denunciati al Ministero pubblico. 

Auto e biciclette - I furti di veicolo sono stati lo scorso anno 776, di cui 601 biciclette. Un dato in diminuzione del 25% rispetto al 2017. A queste cifre vanno tuttavia aggiunte le denunce di veicoli immatricolati in Ticino ma sottratti all’estero. I furti di autovetture, in particolare, sono stati 19 in Ticino, 83 in Italia e 10 in altri paesi europei. Le biciclette elettriche e di alta gamma, dato il loro prezzo elevato, sono divenute una refurtiva ambita. Sono stati identificati e denunciati per furto una decina di cittadini stranieri sia provenienti dall’estero sia residenti nel Locarnese, per un bottino complessivo di 460'000 franchi. L’ottantina di biciclette sottratte, una volta smontate, sono state spedite via posta e rivendute in Spagna.

Opere d'arte - In ambito di opere d'arte, le inchieste sono spesso legate a rogatorie internazionali. In un caso, nell’operazione di compra-vendita di un dipinto di ingente valore, autenticato in Ticino da parte di professionisti del settore, all’acquirente è stato consegnato un falso.

210 tentativi di truffa - Le truffe, lo abbiamo detto ieri, sono aumentate sia a livello svizzero che ticinese. Sono stati 210 i tentativi accertati (chiamate telefoniche). Solo in 3 occasioni le vittime hanno consegnato del denaro, per un ammontare di 118'000 franchi. In 8 occasioni è stata sventata la truffa poco prima della consegna di valori, per un totale di quasi 500'000 franchi, e con l’arresto di due autori. La polizia loda la celere segnalazione della popolazione, favorita a sua volta da un’efficace sensibilizzazione tramite i media. L’utilizzo di taxi, italiani o svizzeri, per la consegna del denaro alfine di evitare l’invio di un complice è stata ostacolata grazie a controlli e a un’informazione mirata ai tassisti. Agli anziani si proponeva di recarsi in Italia e più precisamente nella zona di Como per procedere con la consegna dei soldi. 

Il rip-deal - Gli episodi di rip-deal denunciati, tra consumati e tentati, sono stati 16, per un bottino totale di 470'000 franchi. Quelli sventati in Ticino e nel resto della Svizzera hanno permesso di recuperare oltre 500'000 franchi. Sono stati effettuati 8 arresti.

Skimming - Sul fronte della clonazione di carte di credito (skimming) si registra un’attenuazione del fenomeno. Non sono comunque mancati i fermi, in particolare l’arresto sulla fascia di confine di un cittadino rumeno nella cui vettura è stata trovata l’attrezzatura necessaria per compiere il reato, oltre a un documento contenente i dati di numerose vittime residenti all’estero. 

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COMMENTI
 

casi89 5 anni fa su tio
eh si,gobbi ha bisogno publicità.
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