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CANTONEQuando la scrittura apre le porte dell’inclusione

22.03.19 - 15:16
Pro Infirmis ha inaugurato anche in Ticino il Servizio di Lingua facile
Foto Fotolia (archivio)
Sono quasi un milione le persone in Svizzera che vivono delle difficoltà nel decifrare il contenuto di un testo
Sono quasi un milione le persone in Svizzera che vivono delle difficoltà nel decifrare il contenuto di un testo
Quando la scrittura apre le porte dell’inclusione
Pro Infirmis ha inaugurato anche in Ticino il Servizio di Lingua facile

LUGANO - Sono quasi un milione le persone in Svizzera che vivono delle difficoltà nel decifrare il contenuto di un testo. I motivi possono essere diversi: deficit cognitivo, conoscenza parziale della nostra lingua, lo sviluppo di una demenza senile, ecc.

Pro Infirmis ha inaugurato anche in Ticino il Servizio di Lingua facile, una nuova prestazione che si impegna affinché le persone possano usufruire di documenti scritti in maniera accessibile.

La scrittura può manifestarsi come un ostacolo laddove non vengono rispettate le caratteristiche di chi ne fruisce, nel contempo ha la capacità di rivelarsi come uno strumento facilitante che permette di muoversi all’interno della società.

Hanno preso parte alla conferenza stampa:

    • Danilo Forini, Direttore cantonale Pro Infirmis
    • Flora Amalia Franciolli, Coordinatrice Servizio Lingua facile di Pro Infirmis
    • Michele Mainardi, Responsabile del Centro di competenze Bisogni educativi scuola e Società e Professore SUPSI
    • Maria Chiara Janner, Ricercatrice dell’Osservatorio linguistico della Svizzera italiana

Gli interventi hanno presentato il tema del linguaggio semplificato attraverso uno sguardo sociale, pedagogico e linguistico, favorendo nuove riflessioni a sostegno di uno strumento comunicativo inclusivo che promuove la cittadinanza attiva di tutte le persone.

Il Servizio di Lingua facile collabora con delle traduttrici professioniste che redigono i testi confacendosi alle regole europee per rendere le informazioni facili da leggere. Flora Amalia Franciolli ha evidenziato il fatto che ogni documento tradotto viene verificato per certificarne la chiarezza da un gruppo di persone con difficoltà di lettura, una tappa fondamentale per garantire un valido risultato. Per questo lavoro di rilettura, il servizio si avvale della collaborazione con la Fondazione Diamante che ha costituito appositamente un’équipe di rilettura.

Danilo Forini ha ricordato che i testi elaborati non sostituiscono i documenti originali, bensì sono da intendersi come uno strumento comunicativo supplementare che supporta, elaborando e modificando dei passaggi, le stesse informazioni affinché possano essere accessibili al maggior numero di persone.

Questo maggior numero di persone, ha sottolineato Michele Mainardi, ha il diritto di vivere in modo autodeterminato in seno alla società. Affinché questo accada, è necessario che determinati svantaggi di situazione non precludano loro di partecipare, di prendere parte, di cogliere opportunità e doveri. Riducendo gli ostacoli e favorendo le “piccole rampe” cognitive e culturali si da accessibilità.

Dal punto di vista linguistico Maria Chiara Janner ha osservato che spinte alla semplificazione agiscono in molti ambiti della comunicazione umana, in maniera più o meno consapevole: è naturale, infatti, adattarsi all’interlocutore. Dal punto di vista puramente linguistico la domanda è se si perda un valore estetico traducendo in lingua facile. Da un lato è vero che l’attenzione alla forma passa in secondo piano, ma dall’altro lato capire è bello e farsi capire è un dovere di chi si esprime, oltre che una forma di rispetto.

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