CANTONESe in hotel si va con lo smartphone

LUGANO - «I visitatori arrivano in Ticino per il paesaggio, per il bel tempo e per i laghi. Ma bisogna andare oltre». È quanto dice Lorenzo Pianezzi, presidente di hotelleriesuisse Ticino, che ha oggi ha commentato - in occasione dell’assemblea generale ordinaria dell’associazione - il calo dei pernottamenti registrato lo scorso anno nel nostro cantone. «Per raggiungere una crescita annuale del 2-3%, dobbiamo impegnarci tutti assieme per trovare un’identità precisa che attiri quei clienti in cerca di determinate attività, per esempio sportive e culturali».

Cifre alla mano, nel 2018 il settore alberghiero ticinese ha registrato 2’270’801 pernottamenti: si tratta di un calo del 7,5% rispetto all’anno precedente, quando erano 2’455’099. Un calo dovuto anche all’eccezionalità del 2017, quando il turismo ticinese aveva approfittato della spinta di Alptransit e di una promozione nazionale di Raiffeisen. Quindi in sostanza «il settore turistico ticinese è tornato alla normalità, leggermente più avanti rispetto al 2016. Ma si può e si deve comunque fare meglio».

Per il futuro il settore alberghiero parla quindi soprattutto di digitalizzazione e ricambio generazionale. Da una parte c’è dunque l’apporto di più tecnologia, non soltanto nella promozione online ma anche per ridurre i costi: «La prenotazione e il check-in automatizzati, attraverso lo smartphone, possono per esempio essere impiegati nella bassa stagione» ha spiegato Pianezzi. Dall’altra il ricambio generazionale all’interno del settore permette proprio di garantire l'auspicato aggiornamento tecnologico. «Spazio ai giovani per fare crescere gli alberghi».