La Cracking Art arriva sul Verbano. Ed è una "prima" a livello svizzero. Michela Ris, ideatrice del progetto: «Non è vero che la cultura non porta soldi»
ASCONA – Chiocciole, uccelli, rane, persino coccodrilli. Un'ondata di animali colorati sta per invadere Ascona. Tutti pazzi per la Cracking Art nel Borgo. Gli animali in plastica rigenerata saranno piazzati, gradualmente, nei prossimi giorni. L'esposizione permanente, gratuita, e open air, aprirà ufficialmente i battenti sabato 30 marzo. «Sogno di vedere questi animali colorati viaggiare su Facebook e su Instagram – ammette Michela Ris, capo dicastero cultura e finanze, nonché ideatrice del progetto –. Così l'immagine di Ascona, ritratta dai visitatori, farà il giro del web».
La Cracking Art ad Ascona. Da dove arriva questa pensata?
Negli ultimi anni ci sono state troppe critiche ingiustificate verso il dicastero cultura. "Reo", secondo alcuni, di causare solo costi. Gli introiti derivati dalla cultura effettivamente non sono quantificabili direttamente. Ma sappiamo che la cultura può portare pubblico. Soprattutto se la proposta è curiosa, come in questo caso.
Ci faccia un esempio?
A livello svizzero, è la prima volta che c'è un'esposizione di Cracking Art di queste dimensioni. Ci sarà tanta curiosità. Gli animali sono enormi, singolari, simpatici. Saranno a decine, sparsi per le vie del Borgo, arriveranno anche alla zona del golf e sul lungolago. La gente che verrà a vederli si fermerà magari a cena ad Ascona, o berrà qualcosa nei nostri bar, magari farà anche qualche acquisto. Porterà movimento e farà girare l'economia. Senza contare l'impatto di immagine che un'iniziativa del genere può avere.
A cosa si riferisce esattamente?
Un visitatore si fa un selfie accanto a uno dei nostri animali. Poi pubblica la foto sui social. Il nome di Ascona potrebbe circolare parecchio prossimamente, anche a livello internazionale. Esposizioni del genere le hanno avute città come Shangai o Seoul.
La Cracking Art sposa arte e impegno ambientale. Le opere, come detto, sono tutte realizzate in plastica rigenerata. Come siete entrati in contatto con questo movimento?
La loro sede è a Milano. È bastata un'email. C'è subito stato un interesse reciproco. Vogliamo anche lanciare un bel messaggio di sostenibilità. Il supporto del Municipio è stato fondamentale.
La mostra chiuderà a giugno. Peccato. Non la si poteva tenere anche d'estate, quando Ascona registra il boom di turisti?
Di solito le mostre durano tre mesi. Per l'estate abbiamo altre iniziative.
L'arte rigenera l'arte. È il motto della Cracking Art. Come lo interpreterete?
Lo applicheremo sin dalla cerimonia di apertura. I fondi raccolti con la vendita dei gadget serviranno per restauri culturali. Ogni visitatore, inoltre, potrà acquistare due piccole rane colorate. Una la terrà per sé, l'altra la getterà in acqua. Nel lago si creerà dunque un'installazione artistica momentanea, grazie alla gente comune.
A proposito di acqua. A Lugano, qualche tempo fa, le chiocciole Cracking Art promosse dalla Must Gallery sono finite nel Ceresio. Non temete vandalismi analoghi?
I nostri animali sono tutti ancorati al suolo e sono pieni di sabbia. Sarà difficile spostarli. Certo, poi speriamo sempre nel buonsenso della gente.