Il Laboratorio cantonale ha analizzato dei campioni di pesce affumicato. E mette in guardia alcune categorie di individui dal consumare questi prodotti
BELLINZONA - Il ritiro da parte di Coop e Migros di diversi prodotti a base di salmone annunciato lo scorso weekend, ha creato allarme tra i consumatori. In molti infatti si sono chiesti se il rischio di batteri che causano la listeriosi fosse un problema legato solo ad alcuni prodotti e confezioni, o se riguardasse il salmone in generale.
A rispondere alle preoccupazioni, ora, è il Laboratorio cantonale, che raccomanda ai soggetti a rischio (anziani, donne in gravidanza, neonati, persone con deficit del sistema immunitario come coloro in terapia oncologica) di evitare di consumare cibi che possono rappresentare un veicolo di listeriosi. E il salmone affumicato è tra questi.
Perché è un prodotto rischioso - La lunga durata di conservazione e temperature di stoccaggio non idonee favoriscono la proliferazione batterica ed è pertanto importante conservare questi prodotti a temperature inferiori ai 4°C e consumarli il prima possibile. Va anche sottolineato che il processo di affumicatura a freddo del salmone, grazie alle proprietà anti-ossidanti e anti-microbiche del fumo, consente una lunga conservazione del prodotto ma non inattiva i batteri patogeni come L. monocytogenes.
Lontano da inutili allarmismi, il Laboratorio cantonale ricorda però che il rischio è basso per persone sane e che non esiste alcun pericolo nel consumare prodotti cotti. La cottura garantisce infatti l’inattivazione dei batteri, Listeria inclusa. Tuttavia, in caso di conservazione dell’alimento cotto, è necessario prestare attenzione a eventuali ricontaminazioni.
I rischi - Il salmone affumicato è un prodotto ittico crudo, pronto al consumo che, grazie alle sue caratteristiche chimico-fisiche, costituisce un terreno favorevole alla crescita di Listeria monocytogenes. L'Autorità per la sicurezza alimentare Europea (Efsa) e il Centro europeo per il controllo e la prevenzione delle malattie (Ecdc) hanno prodotto di recente un rapporto che ha rivelato che i prodotti del salmone pronti al consumo - come il salmone affumicato a freddo e quello marinato - sono stati la fonte di un focolaio epidemico che ha interessato diversi paesi europei a partire dal 2015. Inoltre, il salmone e altri pesci affumicati si confermano fra le derrate più frequentemente notificate al Sistema rapido di allerta europeo per alimenti e mangimi (Rasff).
La campagna del Laboratorio cantonale - Il Laboratorio cantonale ha organizzato già nel 2018 una campagna specifica sulla presenza di Listeria monocytogenes in salmoni e salmonidi: è stata riscontrata in due campioni di salmone affumicato e in un campione di filetto di salmone da cuocere, tuttavia in quantità inferiore al valore limite di 100 UFC/g.
In questi casi, il produttore deve essere in grado di dimostrare che la derrata non supererà il limite di 100 UFC/g durante il periodo di conservabilità. Come? Con un Challenge Test: una simulazione effettuata in laboratorio di ciò che accade a un prodotto durante la produzione, la distribuzione e la manipolazione. Per entrambi i campioni di salmone affumicato non è stato possibile ottenere una dimostrazione soddisfacente e gli stessi sono stati contestati.
I dati ottenuti confermano quindi che il salmone affumicato è un alimento che può costituire un rischio per la salute del consumatore. I soggetti più a rischio restano gli immuno-compromessi, le donne in gravidanza, gli anziani e i bambini in età neonatale.
Guarda il video prodotto dall’Autorità per la sicurezza alimentare Europea (Efsa)