Dibattiti, conferenze e assemblee nelle sedi delle scuole superiori. A Lugano una lettera per una città ecosostenibile, a Bellinzona manifestanti verso Piazza Governo
BELLINZONA - Venerdì 15 marzo gli studenti delle scuole superiori del cantone non andranno a lezione. Non si tratta di una "bigiata" collettiva, ma del primo sciopero ticinese per il clima. Gli studenti, infatti, si dedicheranno ad attività alternative sul tema dell'ambiente.
Sabato 2 febbraio i giovani hanno sfilato per Viale Stazione, a Bellinzona, per rivendicare delle politiche ambientali più incisive che possano evitare che i profitti di pochi privilegiati mettano a repentaglio il futuro in un mondo sano e vivibile.
Durante la mattinata, nelle sedi scolastiche avranno luogo vari dibattiti, conferenze e assemblee per discutere degli interventi da adottare per affrontare la sfida climatica e delle rivendicazioni da indirizzare alle autorità: a Lugano ad esempio verrà recapitata una lettera aperta al Municipio con varie richieste concrete per una Città più ecosostenibile. Nei principali centri del cantone si svolgeranno delle manifestazioni di protesta.
Nel pomeriggio le studentesse e gli studenti si riuniranno a Bellinzona per una manifestazione cantonale, con ritrovo alle 14 in Largo Elvezia. Il corteo si dirigerà verso Piazza Governo, dove verranno consegnate le firme raccolte in sostegno alla petizione “Ticino: fai la tua parte per salvare il clima!”, che chiede al Gran Consiglio di agire al più presto per rendere i trasporti pubblici gratuiti per i giovani, ridurre le emissioni delle imprese ticinesi, ridurre l’impatto ambientale degli enti pubblici e trasferire il traffico merci su rotaia.
Lo sciopero «è l’unico modo di far sentire la nostra voce alla politica e all’economia che ancora rimangono immobili di fronte all’emergenza climatica», si legge in una nota. Lettera a cui hanno aderito i licei di Lugano 1, Lugano 2, Mendrisio e Bellinzona e che conclude: «Occorre un cambiamento di sistema, una rivoluzione sociale che ponga il benessere dell’umanità e dell’ambiente prima dei profitti a breve termine. Per questo scendiamo in piazza, per questo vogliamo essere ascoltati!».