Cerca e trova immobili

CHIASSO«I ticinesi? Vengono tutti qui»

08.03.19 - 08:30
Schivano le norme doganali, per spostare i propri cavalli dal Ticino all'Italia (e risparmiare). C'è anche una candidata al Consiglio di Stato
tipress
foto d'archivio
foto d'archivio
«I ticinesi? Vengono tutti qui»
Schivano le norme doganali, per spostare i propri cavalli dal Ticino all'Italia (e risparmiare). C'è anche una candidata al Consiglio di Stato

CHIASSO/COMO - «I ticinesi? Vengono tutti qui». Nella fascia di confine i maneggi pullulano come i supermercati: e sono altrettanto pieni di clientela rossocrociata. Sono i "frontalieri a cavallo", ma al contrario: ticinesi appassionati di equitazione – in genere benestanti – che per risparmiare trasferiscono i propri destrieri nelle scuderie di Como e Varese. 

Costi più bassi - Le tariffe qui «sono molto più basse» conferma il titolare di un maneggio di Olgiate Comasco dove ci presentiamo come potenziali clienti: il costo del servizio completo «incluso vitto e alloggio per il cavallo» è di 600 euro al mese. In Ticino la media è di 300-400 franchi in più: non a caso «la maggioranza dei nostri cavalli provengono dalle vostre parti» sottolinea lo stalliere.  

Malumori in Ticino - L'esodo va avanti da tempo e sottotraccia. Ma tra i maneggi ticinesi il malumore è palpabile: il giro d'affari – su cui non esistono cifre ufficiali – è milionario, spartito da una decina di scuderie comasche e varesine dove i cavalli frontalieri, si stima, supererebbero ormai le trecento unità.

archivio tipress

Chi paga le tasse? - «Concorrenza sleale» secondo alcuni operatori ticinesi, che di recente si sono rivolti all'Agenzia delle Dogane italiana sollecitando un intervento. Il nocciolo della polemica sta – come per la spesa al supermercato – negli sdoganamenti. I cavalli sono beni di lusso: per trasferirli oltre confine i proprietari dovrebbero pagare dazi e tasse per migliaia di franchi, ossia «l'equivalente di circa un terzo del valore dell'animale» spiegano dalla Camera di Commercio. Nel 2018, dalla Svizzera all'Italia sono stati esportati 52 cavalli in tutto. Ma la maggioranza dei "frontalieri a cavallo" ha trovato una scappatoia ben più economica.

Il sotterfugio - «Basta far risultare il trasferimento come temporaneo. È semplicissimo» assicura un altro stalliere del Comasco. «L'animale viene fatto uscire dal Ticino come se dovesse recarsi a una gara o a un'esposizione». La Camera di commercio vende dei moduli appositi: costo 105 franchi, valenza annuale. «Una volta l'anno si riporta il cavallo in Ticino, anche solo per un giorno: rinnovi il modulo e torni indietro. Per un altro anno sei a posto».

Controlli a rilento - E così all'infinito. In teoria, la differenza tra un espatrio occasionale e un soggiorno permanente all'estero «è definita chiaramente dalle leggi» spiegano dalle Guardie di confine. Ma i controlli «in questo caso spettano alle dogane italiane». Da noi contattate quest'ultime non hanno finora fornito risposta. 

Maderni a un congresso Plr

Candidata cavallerizza - Tra i “frontalieri del cavallo” c'è anche chi è in corsa per il governo. Cristina Maderni, candidata Plr al Consiglio di Stato, figura tra i clienti fissi di una tenuta di Uggiate Trevano. I gestori non fanno mistero di accudire «da anni» i cavalli della nota fiduciaria luganese. «Abbiamo diversi clienti ticinesi» confermano: i prezzi «sono più convenienti certamente».

«Non lo faccio per risparmiare» - Da noi contattata Maderni ammette di tenere i propri cavalli oltre confine, «non per una ragione di prezzo» precisa «bensì per la tipologia del territorio e perché sono amica dei proprietari, per altro anch'essi ticinesi». Alla domanda se abbia effettuato un'esportazione regolare risponde che «è una questione privata. Comunque non ho infranto nessuna legge». E ci invita a rivolgerci agli uffici «competenti per le informazioni sulle procedure e per il rilascio dei moduli» ossia alla Camera di commercio. Di cui tra l'altro è vice-presidente. 

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
NOTIZIE PIÙ LETTE