La polvere di grafite prodotta dalla fabbrica Imerys esaspera un intero paese. La voce degli abitanti di Bodio
BODIO - Polvere e ombra. I mille abitanti di Bodio vedono la luce del sole due ore al giorno, in inverno, e la polvere ovunque da mattina a sera. Per la prima non possono farci molto. Ma sono decisi a dare battaglia contro le emissioni di grafite prodotte dallo stabilimento Imerys: in mancanza di piogge la "caligine" ha «letteralmente invaso» il paese nelle ultime settimane. Un comitato di cittadini ha deciso di adire le vie legali contro l'azienda.
«Non posso portare i bambini al parco giochi, dopo due minuti sono coperti di grigio» racconta Luca Pacchiani, trasferitosi con la famiglia nove mesi fa nel piccolo comune delle Tre Valli. Cercava l'aria di montagna: ha scoperto di non potere «nemmeno fare l'orto – lamenta –, le verdure sono immangiabili».
Eppure, gli esperti del Cantone hanno assicurato che le polveri fini prodotte dallo stabilimento Imerys non sono dannose per la salute. «Ma bene non faranno» scuote la testa una cliente dell'unico alimentari rimasto in paese: «Ci hanno tolto la Posta e il supermercato, la polvere invece non fa che aumentare». Fabrizio Bo vive qui da 60 anni e fa parte del comitato Bodio Pulita, che ha annunciato lunedì l'intenzione di fare causa allo stabilimento «se necessario fino al Tribunale federale». Sostiene che «con il recente cambio di gestione la polvere è diventata più fine e pervasiva».
L'esasperazione dei cittadini invece è diventata così spessa, che si taglia con il coltello. Anzi con lo scopettone, come fa la signora Natalia Sossella sul balcone di casa. «Dovrei passare due volte al giorno ma ormai sono stanca» racconta. «Non posso nemmeno stendere i panni all'aperto». Il “nero” si accumula a mucchietti negli stipiti, sui vetri, copre la neve a bordo strada e l'auto lavata appena due giorni fa dal proprietario del bar Eden. Ieri era di nuovo sporca. «Il problema c'è da quando esiste la fabbrica» contestualizza Maria Pia Saladini, pensionata, mentre passa una spunga sulla balaustra con vista sul campanile. La mostra: ha cambiato colore. «Certo in passato non era così» ammette.