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CANTONEBerna revoca l’espulsione dei due ragazzi Gemmo

21.02.19 - 18:11
La Segreteria di Stato della migrazione ha riaperto la procedura d'asilo per la famiglia curdo-siriana. L'avvocato Paolo Bernasconi: «Soddisfazione oggi, ma quanti casi analoghi finiti male»
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Hassan Gemmo il giorno della consegna delle firme
Hassan Gemmo il giorno della consegna delle firme
Berna revoca l’espulsione dei due ragazzi Gemmo
La Segreteria di Stato della migrazione ha riaperto la procedura d'asilo per la famiglia curdo-siriana. L'avvocato Paolo Bernasconi: «Soddisfazione oggi, ma quanti casi analoghi finiti male»

BERNA/LUGANO - Hanno vissuto col fiato sospeso dallo scorso giugno, quanto l’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i diritti dell’uomo aveva imposto al Sem di sospendere l’espulsione dei due giovani maggiorenni. Oggi la famiglia curdo-siriana dei Gemmo, papà, mamma e cinque figli, può tornare a sorridere. Controllata da presso dall’Onu di Ginevra la Segreteria di Stato della migrazione (Sem) ha revocato l’espulsione verso la Grecia dei due figli, tra cui Hassan nella foto, diventati maggiorenni. Per i due ragazzi sostenuti dalla raccolta di firme promossa dai compagni del Liceo di Lugano non è ancora fatta, ma la procedura di asilo per loro e per la famiglia è stata riaperta. Soddisfazione più che palpabile anche tra i legali dei ragazzi - gli avvocati Immacolata Iglio Rezzonico e Paolo Bernasconi - che sono riusciti a riaprire il caso dopo che anche il Tribunale amministrativo federale nel marzo 2018 aveva confermato l’espulsione.

«Due fattori sono stati importanti - commenta l’avvocato Paolo Bernasconi - la petizione per la quale va il primo ringraziamento ai ragazzi del Liceo e l’idea, dopo che tutte le altre strade erano state esaminate, di portare il caso davanti alle Commissione per la protezione del fanciullo delle Nazioni Unite». C’è sollievo, aggiunge l’avvocato, «per la revoca di questa misura feroce. Ma nel momento della soddisfazione resta la tristezza e la frustazione per i tanti altri casi Gemmo finiti male». Il diritto costituzionale alla protezione giuridica, ricorda Bernasconi, è spesso vanificato dai costi delle procedure di ricorso fuori della portata per queste famiglie che arrivano in Svizzera senza mezzi economici.

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